Non autosufficienza, da Regione Lombardia ulteriori 20 milioni per il 2025
Annunciato uno stanziamento straordinario che permette di scongiurare le liste d’attesa per la Misura B1. Per LEDHA e FAND Lombardia questo “permette alle persone con disabilità di guardare al futuro con una certa fiducia”
Il 5 novembre Regione Lombardia ha annunciato uno stanziamento straordinario di 20 milioni di euro da destinare alla programmazione regionale del riparto del Fondo per la non autosufficienza per l’annualità 2025. Le risorse sono state inserite nel progetto di legge del Bilancio di previsione 2025-2027 approvato dalla Giunta il 31 ottobre. L’approvazione definitiva del testo da parte del Consiglio regionale è prevista per dicembre.
Secondo quando comunicato da Palazzo Lombardia, l’impegno economico complessivo regionale a favore delle persone con bisogno di sostegno molto elevato per il 2025 ammonta a un totale di 62 milioni di euro: i 20 milioni aggiuntivi, infatti, si sommano ai 26 milioni di euro già assestati e ai 16 milioni di euro afferenti al Fondo sanitario regionale. A queste risorse, inoltre, dovranno sommarsi quelle statali derivanti dal riparto del Fondo nazionale per la non autosufficienza.
Nel 2025 sarà quindi possibile erogare la Misura B1 a tutte le persone che ne hanno diritto, scongiurando la formazione di liste d’attesa. In altre parole, sarà garantita la continuità del contributo economico previsto dalla Misura B1 per i caregiver familiari delle persone con disabilità che necessitano di sostegno molto elevato, escludendo inoltre la formazione di liste d’attesa.
Per LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità e FAND Lombardia si tratta di un annuncio importante. “Auspichiamo che lo stanziamento venga confermato in fase di approvazione della legge di bilancio: questo permetterebbe alle persone con disabilità e alle loro famiglie di guardare al futuro con una certa fiducia -commentano Alessandro Manfredi, presidente LEDHA, e Angelo Achilli, presidente FAND Lombardia-. Ricordiamo però che non si tratta solo di una questione regionale: per questo torniamo a chiedere al Governo di non modificare le scelte operate nel 2024, in attesa del nuovo Piano nazionale per la non autosufficienza”.