Progetto Artemisia: un passo avanti nell’accessibilità dei servizi antiviolenza per le donne con disabilità
Nei primi sei mesi del 2024 sono aumentate le donne e le ragazze con disabilità prese in carico dai Centri antiviolenza coinvolti nel progetto. Un segnale incoraggiante
Le attività di formazione e sensibilizzazione promosse dai partner del progetto “Artemisia” (Attraverso reti territoriali emersione di situazioni di violenza) e rivolte alle Reti territoriali antiviolenza di Milano, Melzo, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, Legnano e Cinisello Balsamo ha determinato un aumento delle donne e delle ragazze con disabilità che si rivolgono ai centri antiviolenza (Cav) gestiti dai partner del progetto.
Tra gennaio e dicembre 2023, infatti, sono state 41 le donne con disabilità fisica o psichica che si sono rivolte ai Cav coinvolti nel progetto, su un totale di 691 (il 5,9% del totale). Nei primi sei mesi del 2024, tra gennaio e giugno, le ragazze e le donne con disabilità che hanno chiesto aiuto ai Cav per uscire da una situazione di violenza o maltrattamento sono state 29, su un totale di 370 donne e ragazze prese in carico (il 7,8% del totale).
Si tratta di un risultato nettamente superiore alle aspettative. E che dimostra come “Artemisia” risponda a un bisogno reale ed emergente, offrendo supporto concreto a donne e ragazze con disabilità vittima di violenze.
“In tema di contrasto alla violenza di genere, è fondamentale aumentare la conoscenza e la consapevolezza individuale e collettiva del fenomeno e del suo impatto sulla vita delle donne, delle bambine e bambini -commenta Chiara Sainaghi, responsabile dei Cav di Fondazione Somaschi-. Ancor più questo vale quando parliamo di donne con disabilità e dei servizi preposti al loro sostegno. Il progetto ci sta permettendo di aprire nuove strade, di creare nuove connessioni, di coinvolgere molti nuovi alleati nel contrasto alla violenza e nel supporto alle donne”
“Artemisia” è un progetto promosso da Fondazione Somaschi onlus, fondazione ASPHI onlus, LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Ceas-Centro ambrosiano di solidarietà, fondazione Centro per la famiglia card. Carlo Maria Martini. Tra il 2023 e il 2024 è stato svolto un paziente e attento lavoro di formazione rivolto sia alle operatrici dei servizi antiviolenza -per migliorare le loro competenze sui temi relativi alla disabilità- sia all’interno del mondo associativo delle persone con disabilità, per sensibilizzare sulle questioni di genere.
Un ulteriore traguardo significativo raggiunto nei due anni di lavoro dei partner di “Artemisia” riguarda l’attenzione che Regione Lombardia ha riservato al binomio disabilità-violenza. In particolare, sono stati integrati requisiti specifici sull’accessibilità funzionale nei criteri minimi per l’attivazione dei servizi contro la violenza di genere, incluse le case rifugio e i centri antiviolenza, accompagnati dalla formazione del personale sul tema della disabilità.
In questo contesto, il lavoro di “Artemisia” si distingue per l’elaborazione di linee guida finalizzate a rendere le Reti Antiviolenza sempre più accessibili. Questo approccio innovativo si configura come una buona prassi potenzialmente replicabile in altri contesti regionali.
“Le poche statistiche che abbiamo a disposizione ci dicono che sette donne con disabilità su dieci hanno subito, almeno una volta nella vita, un episodio di violenza -spiega Laura Abet, responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA-. Il risultato ottenuto in pochi mesi dal progetto Artemisia rappresenta un segnale incoraggiante in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.