Disabilità e diagnosi precoce dei tumori: una sfida aperta
Un articolo pubblicato sul sito del Corriere della Sera presenta le difficoltà che devono affrontare le persone con disabilità. Ecco perché è importante il progetto Intrecci, di cui LEDHA è partner
"Molte persone con disabilità incontrano ancora oggi notevoli ostacoli nell’accesso a screening e test diagnostici, strumenti fondamentali per una diagnosi precoce dei tumori". La denuncia arriva dal Corriere della Sera che pubbilca un articolo dal titolo "Disabilità e diagnosi precoce dei tumori: una sfida aperta" in cui si evidenzia come programmi di screening di provata efficacia (ad esempio quelli per il tumore al seno, al colon-retto e al collo dell'utero) abbiano permesso di migliorare notevolmente la sopravvivenzaper questi tumori nella popolazione generale. Eppure, sebbene siano prestazioni che il Sistema sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, "permangono inaccettabili disuguaglianze nell’accesso a diagnosi tempestive e cure appropriate".
L'articolo -a firma dell'epidemiologa Cristina Renzi- mette in luce come chi ha una disabilità tende ad avere diagnosi ritardate e una mortalità cancerogena più elevata, anche a causa di ostacoli organizzativi, culturali e di comunicazione. Inoltre sottolinea la necessità urgente di integrare nei percorsi sanitari un approccio inclusivo, con profili multidisciplinari, formazione per i professionisti e campagne di sensibilizzazione che contrastino lo stigma della disabilità.
Proprio in questo contesto nasce il progetto Intrecci -di cui LEDHA è partner- che punta a costruire una rete di professionisti attivi in ambiti diversi (ospedali, università, associazioni) con l'obiettivo colmare le disuguaglianze e favorire pari opportunità di accesso alla diagnosi precoce per le persone con disabilità.


