Al premio "Compasso d'oro" una menzione d'onore per Hackability
La non-profit promuove percorsi di co-progettazione per realizzare soluzioni innovative e personalizzate per l’autonomia e la cura, mettendo al centro idee, bisogni e competenze delle persone con disabilità
Tra i premiati della XXVI edizione del prestigioso premio “Compasso d’oro” -uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali di design- quest’anno spicca un progetto di innovazione sociale che sposta l’attenzione dai prodotti di design alle ricadute a impatto sociale e innovazione che genera. La Menzione d’onore è stata assegnata al progetto è Hackability, una non-profit nata a Torino nel 2016 per far incontrare le competenze di designer, maker, artigiani digitali con i bisogni (e l'inventiva) delle persone con disabilità e dei loro caregivers, producendo attraverso la co-progettazione inclusione sociale e un processo di cura.
Da poco più di due anni un gruppo di lavoro Hackability è attivo anche a Milano. “Può capitare che le persone con disabilità abbiano delle difficoltà nell’utilizzare ausili o soluzioni per l'autonomia che vengono prodotti in modo standardizzato -spiega Francesco Rodighiero, designer industriale e coordinatore del gruppo milanese-. Quello che facciamo è mettere attorno a un tavolo persone con competenze diverse, che collaborano con la persona con disabilità nel co-progettare e produrre una soluzione su misura. Quasi un progetto sartoriale”.
È proprio questa metodologia di “co-design” che è stata premiata dalla giuria del “Compasso d’oro”. Un metodo di lavoro che mette al centro la persona con disabilità e i suoi caregiver per progettare e realizzare soluzioni innovative e personalizzate per l’autonomia e la cura, mettendo al centro le proprie idee, i propri bisogni, le proprie competenze. Una metodologia che Hackability ha applicato per co-progettare un futuro più accessibile in diversi ambiti come ad esempio al cibo, (grazie al supporto di Barilla, Wasa ed Harri’s), allo sport (con Juventus) e alla mobilità (con Toyota e Arriva).
I bisogni delle persone con disabilità possono essere i più diversi. “Uno degli ultimi progetti che abbiamo realizzato è stato fatto per un ragazzo con grave disabilità che si sposta in carrozzina -spiega Francesco Rodighiero-. Di solito per queste carrozzine si usano dei tavolini appositi, che servono per disegnare e svolgere altre attività. Ma in questo caso il tavolino era troppo ingombrante, era difficile per la mamma di questo ragazzo gestirlo durante una gita all’aperto ed era troppo grande per entrare in ascensore”. La soluzione: un tavolino avvolgibile (come una tapparella) facile da trasportare con uno strap in velcro e rapido da montare in caso di bisogno. “Abbiamo potuto realizzare il tavolino avvolgibile grazie al contributo di Superforma, un’azienda specializzata nella stampa 3D di grandi formati -spiega Rodighiero-. Questo progetto, assieme a tutti i progetti di Hackability sono disponibili online open source e con licenza creative commons”. In concreto: chiunque, in qualsiasi parte del mondo avesse bisogno di produrre lo stesso tavolino può semplicemente scaricare da internet il progetto e realizzarlo.
Il gruppo milanese di Hackability ha sede presso il Luiss Hub di Milano, uno spazio nato dalla collaborazione tra LUISS Guido Carli, Comune di Milano e Fondazione Brodolini. Il gruppo si incontra, mediamente, una volta al mese. Elemento peculiare di Hackability è l’applicazione di una metodologia che ha portato la costruzione di tavoli di co-design sull’accessibilità e l’autonomia anche nelle periferie di Torino, Milano e Parma, nelle scuole, nelle università e nel mondo ospedaliero.