L'assistenza educativa scolastica, il PEI e il diritto allo studio degli alunni con disabilità
Il Coordinamento Bergamasco per l’Integrazione in collaborazione con Confcooperative Bergamo ha redatto un documento con alcune proposte per garantire la continuità didattica
Progettare strumenti e modalità operative che garantiscano tenuta e continuità degli interventi educativi a sostegno degli alunni e studenti con disabilità in caso di nuove sospensioni dell'attività didattica a causa del Covid 19. Riconoscimento del ruolo dell'assistente educatore all'interno dei Progetti educativi individualizzati che -come ogni anno- vengono redatti durante le prime settimane di lezione. Sono le richieste contenute in un documento sull'assistenza educativa scolastica e il diritto allo studio degli alunni con disabilità redatto da Confcooperative Bergamo insieme al Coordinamento Bergamasco per l’Integrazione (Cbi) e alle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil.
L'intera comunità educante -i docenti, i bambini e i ragazzi, le famiglie- nutrono molte aspettative nei confronti della ripresa delle attività didattiche. Tuttavia, è necessario prevedere fin d'ora la possibilità di nuove sospensioni e interruzioni delle attività didattiche causate dal Covid 19. Sospensioni che magari non saranno generalizzate e diffuse (su tutto il Paese o su un'intera regione) ma che comunque, ovunque si verificheranno, causeranno le stesse difficoltà dello scorso anno scolastico. "Il servizio di assistenza educativa scolastica è da questo punto di vista un elemento strategico e dalle potenzialità molto elevate. Presenta però aspetti di criticità che, se non affrontati e risolti, possono impedire o limitare fortemente la sua efficacia", si legge nel documento del Coordinamento Bergamasco per l'Integrazione.
L'operatività dell'assistente educatore si inserisce all'interno del Progetto Educativo Individualizzato (PEI) che viene elaborato e approvato da un team di docenti in collaborazione con la famiglia e figure professionali specifiche (interne ed esterne alla scuola). I PEI vengono solitamente definiti durante le prime settimane di scuola "ed è dunque in questa fase di 'ripartenza' che il servizio di assistenza educativa deve essere pensato come strutturalmente funzionale a garantire il diritto allo studio, all'apprendimento, alla formazione globale degli alunni con disabilità".
Durante lo scorso anno scolastico, quando venne attivata la didattica a distanza a seguito della chiusura delle scuole, gli assistenti educatori non sono stati coinvolti. Aver precluso loro la possibilità di procedere in modo coordinato con gli insegnanti, ha avuto come conseguenza "un arresto del processo di inclusione e la creazione di situazioni molto diversificati sui territori".
"Il ruolo dell’assistente educatore ha una funzione di cura della persona che va ben oltre la sola assistenza fisica e/o alle autonomie personali -si legge nel documento-. Pensiamo perciò sia importante evitare che i percorsi educativi individualizzati subiscano brusche interruzioni e ciò può essere garantito solo se da subito definiamo nei PEI modalità e tempi di coinvolgimento dell’assistente educatore nella programmazione scolastica in presenza, a distanza e, se necessario, in affiancamento al domicilio, qualora le condizioni di fragilità del minore o la situazione della classe lo rendano necessario".