Storia di un Coronavirus. Maestra, come si fa?
La casa editrice Erickson, in collaborazione con la Uonpia del Policlinico di Milano pubblica un e-book gratuito per accompagnare i bambini nel rientro a scuola. L'intervista all'autrice, Francesca dall'Ara
Suona la campanella, l’intervallo è finito. Tutti i bambini rientrano in classe per riprendere le lezioni. Tutti ma non Margherita, che fatica a trattenere le lacrime. Ha rifiutato di prendere per mano Chiara, la sua “amica del cuore”, perché sa che con il Coronavirus è meglio evitare di dare la mano ad altre persone. Chiara si è arrabbiata, ha eletto nuova “amica del cuore” l’antipatica Beatrice. Per fortuna c’è la maestra Francesca, che prende Margherita per mano e la accompagna in classe. “Stare attenti alla distanza per proteggerci dal virus non vuol dire stare sempre da soli…. Abbiamo tutti bisogno di qualcuno accanto, soprattutto per affrontare i momenti difficili”, spiega la maestra Francesca ai suoi alunni a cui chiede poi di scrivere su un foglio i loro pensieri sul Coronavirus.
Inizia così “Storia di un coronavirus. Maestra, come si fa?” il nuovo libro scritto da Francesca Dall’Ara con le illustrazioni di Giada Negri, frutto della collaborazione tra Erickson e la Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico e pubblicato da Erickson. Grazie alla versione in simboli, a cura di Antonio Bianchi e Laura Bernasconi del Centro sovrazonale per la comunicazione aumentativa di Milano e Verdello, il libro è fruibile anche dai bambini e dai ragazzi con disturbi del neurosviluppo.
“Questo volume si inserisce in una serie di racconti che ho iniziato a scrivere durante il lockdown”, spiega Francesca dall’Ara, psicologa presso la UONPIA della Fondazione IRCCS Ca’ Grande Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, esperta di disabilità complesse e malattie rare e mamma di tre bambini. La più grande (Margherita) è diventata la protagonista del primo libro “Storia di un Coronavirus” pensato per spiegare ai più piccoli concetti complessi e “nuovi” come la pandemia, il lockdown e l’impossibilità di andare a scuola. “In quel primo racconto, Margherita dialoga con la mamma. L’obiettivo con cui è stato scritto è quello di aiutare i genitori a spiegare ai bambini quello che stava succedendo”, spiega Francesca dall’Ara. Grazie alla collaborazione della casa editrice Ericksson il primo capitolo della storia di Margherita è stato impaginato e diffuso gratuitamente in tutta Italia.
Al primo capitolo ne sono seguiti altri quattro dedicati alla perdita di un familiare, alla fine della pandemia (“Mamma usciamo”) e al tema del distanziamento. Grazie al Centro Sovrazonale per la comunicazione aumentativa, questi capitoli sono stati tradotti in simboli e resi così disponibili anche per i bambini e i ragazzi con disturbi del neurosvilupo. "Tutti i racconti hanno uno scopo educativo, ma anche dei contenuti affettivi. Nel capitolo dedicato alle ri-aperture dopo il lockdown si esplorano i diversi sentimenti dietro quello che si stava vivendo -spiega Francesca dell’Ara-. Credo che i bambini meritino di sapere cosa sta succedendo: è importante dire la verità in modo semplice e dare così ai più piccoli la possibilità di esprimere paure e preoccupazioni”. Un’esigenza ancora più forte per i bambini con disabilità cognitive: “Per loro, ancora più che per gli altri, è stato complicato capire cosa stava succedendo -spiega dell’Ara-. Durante il lockdown, molti genitori hanno dovuto gestire comportamenti problematici o regressioni e non riuscivano a venirne a capo. Per molti, capire quello che stava succedendo grazie all’utilizzo delle storie tradotte in simboli è stata un’occasione per gestire meglio la situazione e lo stress”.
Proprio nel capitolo dedicato al ritorno a scuola, la maestra di Margherita invita tutta la classe a esprimere i propri pensieri. “Ho pensato che agli insegnanti avrebbe potuto servire una storia in cui si mescolano domande e perplessità e vissuti emotivi-psicologici della classe -sottolinea Francesca dall’Ara-. Si tratta di un libro che può essere letto in classe e da cui far nascere un dibattito”.
Molte insegnanti stanno usando la storia che racconta il ritorno a scuola di Margherita proprio per far emergere i pensieri dei bambini. “I più piccoli hanno un grande bisogno di ritorno alla normalità e hanno bisogno di parlare di quello che stanno vivendo. Sono arrabbiati con il coronavirus -conclude Francesca dall’Ara-. I bambini hanno interiorizzato la distanza, il pericolo, il contagio e vedono il mondo di prima, in cui ci si poteva abbracciare e toccare, come una chimera rispetto alla situazione attuale. Questa cosa, che a noi mette tristezza, in loro provoca rabbia”.
Il libro “Storia di un coronavirus. Maestra, come si fa?” è disponibile gratuitamente in formato e-book a questo link. Mentre il volume cartaceo sarà disponibile dal 19 ottobre (60 pagine, 13,50 euro)