"I diritti non chiedono permesso"

Le persone con disabilità straniere e migranti rischiano di essere vittime di discriminazione in misura e intensità maggiore rispetto a quelle con cittadinanza italiana. Un rischio che affonda le sue origini su diversi fattori, sociali, politici e culturali, che hanno un loro riverbero anche nelle norme locali, regionali e nazionali deputate a regolare la nostra vita sociale. Sarà questo il tema al centro del seminario "I diritti non chiedono permesso. La condizione di straniero o migrante non riduce i diritti umani delle persone con disabilità" organizzato dalla FISH, in collaborazione con LEDHA, ASGI e CeRC, all’interno del progetto "Disabilità: la discriminazione non si somma, si moltiplica". Il seminario si svolgerà domani, martedì 24 novembre, dalle ore 10 alle ore 12, e  intende offrire a tutte le persone interessate, a partire da leader associativi, operatori sociali, avvocati e altri operatori del diritto, una panoramica sociale e normativa della condizione degli stranieri con disabilità in Italia.

"La discriminazione per disabilità e quella per nazionalità hanno molti punti di intersezione -spiega l'avvocato Alberto Guariso, membro di ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione)-. Si intersecano  innanzitutto le nozioni generali di discriminazione: per nazionalità, è il trattamento meno favorevole dello straniero rispetto all’italiano; per disabilità è la mancanza di interventi che conducano a una tendenziale situazione di parità, gli accomodamenti ragionevoli. Ma nella pratica accade che si colleghino. Ad esempio il requisito della residenza di due anni per accedere alla cosiddetta 'Misura B2' prevista dal Fondo per la non autosufficienza in Lombardia". 

Il programma completo è disponibile sul sito FISH a questo link.
Qui invece è possibile registrarsi per partecipare all'evento.
Per partecipare è sufficiente collegarsi dalle ore 10 al seguente link.