Arengario di Monza, a che punto č l'iter per rendere accessibile la struttura?
In una lettera inviata al primo cittadino del Comune brianzolo, LEDHA Monza e Brianza chiede un aggiornamento rispetto all'interlocuzione avviata nei mesi scorsi.
A che punto sono le attività del gruppo di lavoro incaricato dal Comune di Monza per la redazione di un progetto preliminare per garantire l’accessibilità dell’Arengario alle persone con disabilità? La Soprintendenza è già stata coinvolta? E, in caso affermativo, con quale esito? Esiste un cronoprogramma per la stesura del progetto definitivo che permetterà anche alle persone con disabilità motoria di accedere all’Arengario di Monza?
Sono alcune delle domande contenute in una lettera che LEDHA Monza e Brianza ha inviato nei giorni scorsi al primo cittadino della città brianzola, Dario Allevi, per avere un aggiornamento rispetto agli interventi sull’accessibilità dell’Arengario, l’antico palazzo comunale della città, che negli ultimi anni ha ospitato alcune mostre fotografiche di pregio e di grande richiamo per il pubblico. Purtroppo, la struttura è inaccessibile alle persone con disabilità motoria e con limitata mobilità che, di fatto, sono escluse a priori dalla possibilità di visitare le mostre e partecipare a tutte le iniziative organizzate all’Arengario.
Già in due occasioni il Comune di Monza ha allestito importanti mostre fotografiche all’Arengario, nonostante le proteste di LEDHA Monza e Brianza e di altre associazioni di persone con disabilità. La prima, dedicata a Steve Mc Curry, è stata inaugurata a gennaio 2020. Nonostante una diffida da parte dei legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA, il Comune ha organizzato una seconda mostra, dedicata ad Alfred Hitchcock, inaugurata lo scorso 9 ottobre e poi chiusa a seguito dei provvedimenti del Governo per limitare la diffusione del Covid 19.
Il Comune di Monza ha più volte ribadito di essere al lavoro da mesi per trovare un modo che consenta a tutti i visitatori di salire in Arengario, ma le caratteristiche dell’edificio e il vincolo imposto dalla Sovrintendenza rendono il progetto particolarmente complesso. Inoltre, a seguito delle prese di posizione da parte delle associazioni, nei mesi scorsi si sono svolti degli incontri tra LEDHA Monza e Brianza, il Comune e i rappresentanti del CRABA (Centro regionale per l’accessibilità e il benessere ambientale) di LEDHA. “L’assessore alla cultura ha assicurato a LEDHA che il Comune sarebbe intervenuto celermente per sanare la situazione, dato che la somma necessaria era già stata stanziata e che gli accordi con la Soprintendenza erano a buon punto”, si legge in una nota diffusa da LEDHA Monza e Brianza.
Tuttavia, nonostante l’interlocuzione con le associazioni fosse ancora in corso, lo scorso ottobre all’Arengario è stata inaugurata la mostra dedicata a Hitchcock e i legali del Centro Antidiscriminazione di LEDHA hanno inviato una seconda lettera di diffida al Comune. “Oggi, visti i provvedimenti tesi a contenere il coronavirus, la mostra è chiusa -scrive Giorgio Fumagalli, presidente di LEDHA Monza e Brianza-. Perché non approfittare della chiusura forzata per intervenire ora, subito, in modo da poter ottemperare sia agli impegni presi con le associazioni di tutela dei diritti delle persone con disabilità, sia alle disposizioni di legge, che dispongono l’eliminazione delle barriere architettoniche. Chiediamo al Comune di Monza, Sindaco in primis, di rivedere le loro prese di posizione e di accogliere le richieste di una parte di cittadini che hanno tutti i diritti e che chiedono solo di non essere emarginati”.