Inserire le persone con demenza tra le categorie prioritarie per la vaccinazione contro il Covid-19
La Federazione Alzheimer Italia rilancia il suo appello: "Nelle Raccomandazioni non viene fatto riferimento a questa categoria". In Italia un decesso da Covid-19 su cinque ha riguardato persone con una storia di demenza
Inserire le persone con demenza tra le categorie da vaccinare prioritariamente contro il Covid-19. È la richiesta fatta da Gabriella Salvini Porro, presidente di “Federazione Alzheimer Italia” al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, al ministro della Salute, al commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, all’Istituto superiore di sanità, al Comitato tecnico scientifico e all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
“Le persone con demenza non sono state infatti considerate una categoria prioritaria né nella prima versione delle ‘Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19’, risalente all’8 febbraio, né nell’aggiornamento dello stesso documento diffuso il 10 marzo”, scrive Salvini Porro. La medesima richiesta è arrivata anche da diverse società scientifiche che si occupano a vario titolo di demenza - quali l’Associazione autonoma aderente alla SIN per le demenze (SINDEM), la Società italiana di neurologia (SIN), la Società italiana di gerontologia e geriatria (SIGG), la Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie (SIMG) - e da molte altre associazioni di familiari.
Nonostante le lettere e gli appelli lanciati nelle ultime settimane, la situazione non si è ancora sbloccata. “Nelle Raccomandazioni -sottolinea ancora Salvini Porro- si continua a parlare di persone con disabilità grave e loro caregiver, ma non viene fatto alcun cenno alle persone con demenza, nonostante sia stato confermato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità che un decesso su cinque da Covid-19 ha riguardato persone che avevano una storia di demenza”.
La demenza è una sindrome, ovvero un insieme di sintomi causati da diverse malattie: le persone con demenza non possono pertanto essere considerate solo fragili, ma devono essere ritenute persone con malattie gravi che richiedono la priorità nel piano vaccinale. In Italia ci sono 1 milione e 200 mila persone e loro familiari che vivono ogni giorno a stretto contatto con la demenza e ognuna di queste persone sta aspettando di veder riconosciuto il proprio diritto fondamentale alla salute. “Queste persone hanno già pagato un prezzo altissimo per colpa di questa pandemia, crediamo che adesso sia indispensabile prenderci cura di loro”, conclude la presidente della Federazione Alzheimer Italia.