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A cura di Ledha

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24/11/2021

Ad Angsa Lombardia l'Ambrogino d'oro del Comune di Milano

Da trent'anni l'associazione si impegna per garantire il rispetto dei diritti e le presa in carico delle persone con autismo. Le Civiche benemerenze verranno consegnate il 7 dicembre

Tra le persone e le associazioni che quest’anno riceveranno dalle mani del sindaco Giuseppe Sala l’Ambrogino d’Oro -l’onorificenza conferita ogni anno dal Comune di Milano- ci saranno anche i rappresentanti di Angsa Lombardia (Associazione nazionale genitori di persone con Autismo).  “Speriamo che questo riconoscimento vada tutto a favore delle persone con autismo”, commenta la presidente Anna Curtatelli Bovi.

Angsa Lombardia è attiva sul territorio regionale da più di trent’anni. Il gruppo che ha dato vita all’associazione ha iniziato a organizzarsi nel 1988, all’indomani di un seminario internazionale dedicato all’autismo (definito “problema umano emergente”) cui avevano partecipato importanti ricercatori come Eric Schopler, che ha contribuito a demolire la teoria psicodinamica dell’autismo fin dagli anni Sessanta. Negli anni successivi, Angsa Lombardia ha iniziato a interloquire con Regione Lombardia per migliorare la presa in carico e gli interventi a favore di bambini, ragazzi e adulti con autismo. Un percorso che ha portato all’approvazione, nel 2016, della Legge regionale sull’autismo (n 15/2016) e che ancora oggi vede l’associazione impegnata nell’interlocuzione con le istituzioni regionali per la piena applicazione della norma e per la definizione del Piano operativo per l’autismo.

Oltre all’attività istituzionale, in questi trent’anni Angsa Lombardia ha fornito attività di ascolto, orientamento e sostegno alle famiglie, favorito la diffusione dell’informazione più corretta possibile, ha lavorato per la formazione e l’aggiornamento degli operatori, ha promosso progetti finalizzati all’inserimento scolastico, lavorativo e sociale delle persone con autismo.

Restano tuttavia una serie di temi scoperti e di risultati (importanti) ancora da raggiungere: “Uno dei problemi principali per le famiglie è l’impossibilità di avere una diagnosi precoce -sottolinea Anna Bovi-. In base a quanto previsto dalle Linee guida regionali dovrebbe avvenire entro il 18° mese di vita del bambino, ma in Lombardia, quando va bene, non arriva prima dei 3-4 anni di età. Si tratta di un ritardo importante perché tutta la letteratura scientifica a disposizione ci dice che bisogna iniziare il prima possibile gli interventi cognitivo-comportamentali. Quando questo non avviene l’autismo si cronicizza sempre più”.

Come da tradizione, le Civiche benemerenze verranno consegnate il 7 dicembre

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