Regione Lombardia ha approvato il PAR disabilità 2021-2023
Il piano per le politiche a favore delle persone con disabilità avrà durata triennale: accessibilità, inclusione, salute e benessere le tre macro-aree di intervento
Con la delibera 5809 del 29 dicembre 21 la Giunta Regionale lombarda ha approvato il Piano regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità (PAR Disabilità) 2021-2023. Si tratta del secondo Piano dedicato ai temi della disabilità: il primo, approvato nel 2010, aveva una validità decennale. La scelta dell’amministrazione regionale è stata quella di approvare un documento con un raggio temporale di azione di tre anni e con un forte orientamento alla definizione dei risultati conseguibili, in particolare in quest’ultimo scorcio di legislatura regionale. Il documento è suddiviso in cinque capitoli e individua tre macroaree di intervento: accessibilità, inclusione, salute e benessere.
Sul piano dei principi, appare significativo che la Regione abbia assunto come indicatore di riferimento delle sue politiche per le persone con disabilità l’articolo 19 della Convenzione Onu, quindi il diritto alla vita indipendente, a scegliere dove e con chi vivere e ad avere accesso a tutti i sostegni necessari per poter vivere nella società senza essere discriminati o segregati. Non è quindi un caso che il Piano individui come obiettivi da perseguire la non discriminazione, la partecipazione della persona alla definizione dei progetti che la riguardano, il contrasto all’istituzionalizzazione, la riduzione del carico di cura dei familiari e la riforma dei servizi tradizionali (“prima del contenitore è necessario porre al centro la difesa della persona nella sua dignità”).
Il PAR Disabilità 2021-2023 ha il pregio di presentare l’insieme delle azioni che Regione Lombardia sta mettendo in atto e ha in programma di realizzare, specificatamente, in favore delle persone con disabilità.
Da questa lettura possiamo apprezzare l’evoluzione del linguaggio ma anche della visione culturale della disabilità che si è compiuta all’interno dell’amministrazione regionale: significativo anche il fatto che le Direzioni generali che hanno un’attenzione specifica ai temi dei diritti delle persone con disabilità non siano solo quelle tradizionali (Welfare, Famiglia, Formazione e lavoro) ma anche molte altre, in particolare sui temi dell’accessibilità e della promozione dell’inclusione sociale.
Tra i tanti impegni assunti spiccano quelli relativi all’implementazione, almeno a livello sperimentale, del Fondo Unico e, in campo sanitario, quelli di attivazione in ogni ASST e in ogni IRCCS di un Servizio dedicato alla disabilità adulta e degli interventi “Dama” (Disabled advanced medical assistance), ovvero di quel servizio che garantisce l’accesso ai servizi ambulatoriali ospedalieri delle persone con disabilità complesse.
“Si tratta di un documento specifico di programmazione che offre una panoramica complessiva delle azioni che la Regione mette in campo per le persone con disabilità -commenta Alessandro Manfregi, presidente di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità-. L’auspicio è quello che si possa aprire prima possibile un confronto e un lavoro comune con le associazioni maggiormente rappresentative per definire i prossimi passi per fare in modo che gli impegni si trasformino in azioni concrete. Crediamo anche che, in particolare sul tema dell’accessibilità, sia possibile per una Regione come la nostra assumere, accanto agli impegni di spesa, anche il raggiungimento di alcuni obiettivi ambiziosi ma alla nostra portata come quello, solo per fare un esempio, della piena accessibilità di tutti i mezzi di trasporto”.