Un saluto a Sergio Palazzo
Giā presidente del Coordinamento bergamasco per l'inclusione si č spento nella notte tra il 10 e l'11 febbraio. Il ricordo di Carlo Boisio, presidente del Cbi e di Antonio Bianchi, consigliere LEDHA
Nella notte tra il 10 e l’11 febbraio è morto Sergio Palazzo, fondatore dell’associazione “Oltre noi” di Bergamo cui ha dato vita nei primi anni duemila, è stato tra i co-fondatori del Coordinamento bergamasco per l’inclusione - Cbi – che ha presieduto per due mandati tra il 2009 e il 2015. Padre di una ragazza donna con disabilità, attraverso l’attività associativazionistica ha sempre posto grande attenzione e grande impegno nel realizzare percorsi per il “Dopo di noi” e per l’avviamento all’autonomia, soprattutto nella prospettiva dell’abitare.
“Oltre noi” è stata un’associazione pioniera nella promozione del “Dopo di noi” in provincia di Bergamo ed è stata una delle prime a organizzare i cosiddetti "weekend per l’autonomia”: “Con il progetto ‘Isola felice’ l’associazione ha preso in affitto un appartamento in cui si alternavano gruppi di 4-5 persone per un fine settimana assieme a un educatore e a dei volontari -ricorda Carlo Boisio presidente del Cbi-. Durante quelle giornate si svolgevano le normali attività quotidiane, dal fare la spesa al tenere in ordine la casa: cose che oggi sembrano banali ma allora erano innovative”.
“Sergio ha curato molto anche i rapporti con le istituzioni locali, in particolare l’Ats: anche grazie a lui il Cbi è diventato un organismo riconoscibile e un interlocutore affidabile -continua Carlo Boisio del Coordinamento-. Abbiamo organizzato corsi di formazione con l’Ats rivolti ai familiari e quando è stata approvata la legge 112 del 2016 Sergio si è speso per farla conoscere organizzando incontri sul territorio. È stato una persona pacata, gentile e disponibile, che nel corso del tempo ha sempre dato a molti genitori e persone il sostegno necessario per dare vita ad associazioni”.
“Chi nella propria vita si dedica a promuovere i diritti e la partecipazione delle persone con disabilità sa che si appoggia sulle spalle, sull’impegno di chi ha percorso prima di noi e poi con noi le strade del mondo e ne ha affrontato le salite e la polverosità. E le cadute lungo queste strade. E nel cercare di portare il proprio contributo ci si accorge di quante prospettive siano state preziose e che a un certo punto sia stato necessario abbandonarle per trovare una sintesi nuova, che riuscisse a coniugare nel periodo storico protezione e promozione dell’autonomia e indipendenza -ricorda Antonio Bianchi, consigliere di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità-. Con Sergio ci sono stati molti scontri dialettici su questo. È stato ed è necessario molto ascolto e ricerca di sintesi e rispetto dell’alterità, reciprocamente. Di Sergio resta a me la tenerezza delle sue ultime telefonate nelle vicende della pandemia in particolare per il nostro compagno Sauro e nel suo preoccuparsi per il mio incidente. Questo interesse per la vita di molti altri, prima di tutto per l’amatissima figlia Francesca, il tenere presente in sé la vita delle persone ed essere tessitore di relazioni è quello che ricorderò con gratitudine di Sergio. Al commiato, per esprimere cordoglio all’amata moglie, Sergio aveva un'aria serena, quasi un'impressione di esilità nella sua giacca elegante. Sorella morte gli ha permesso di occuparsi infine anche di sé. Una grande commozione incontrarlo così per l’ultimo saluto”.