LEDHA: no al dirottamento dei fondi destinati alle persone rom
L'associazione critica un emendamento al bilancio del Comune di Milano in cui si chiede di destinare quelle risorse all'abbattimento delle barriere architettoniche
Il 27 febbraio scorso si è aperto il dibattito sul Bilancio di previsione 2023-2025 del Comune di Milano. Si è discusso molto, anche sui media, del rischio chiusura per i centri estivi (qui il commento di Ledha Milano). Ma tra i molti emendamenti presentati ne è spuntato uno che chiedeva di "annullare tutte le risorse oggi destinate ai campi rom per dirottarle su progetti di abbattimento delle barriere architettoniche". Una proposta che per LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità "non è possibile condividere", ha scritto l'associazione in un comunicato stampa.
LEDHA evidenzia come l'investimento sociale destinato alle persone con disabilità non sia sufficiente. E come i comuni e le città (piccoli e grandi) siano ancora ben lontani dal poter essere considerati accessibili "data la persistenza di barriere ambientali di varia natura nelle strade e piazze, nei mezzi di trasporto, nei servizi pubblici e persino nelle scuole". Gli interventi di abbattimento delle barriere necessiterebbero quindi di consistenti e sostanziosi finanziamenti.
"Nonostante questo, non possiamo neppure concepire che queste risorse possano essere sottratte a interventi rivolti a persone che presentano altri bisogni di sostegno e di supporto -scrive LEDHA nella sua nota-. Perché ci battiamo per una società inclusiva, di tutti e per tutti, e quindi non solo per le persone con disabilità. Perché LEDHA tutela i diritti delle persone con disabilità che vivono nei campi Rom. Perché i diritti umani devono essere garantiti a tutti, nessuno escluso".
