Fondo per la non autosufficienza, restano gravi preoccupazioni
È stato limitato il taglio ai contributi per i caregiver familiari. Ma centinaia di persone con grave disabilità che quest’anno presenteranno domanda per i contributi della “Misura B1” saranno escluse
Nel pomeriggio di mercoledì 28 febbraio si è svolto l’incontro tra l’assessore alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità, Elena Lucchini, e i rappresentanti di diverse associazioni tra cui LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità e FAND (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) per discutere le proposte di Regione Lombardia in merito all’attuazione del Piano operativo regionale sulla non autosufficienza.
“Il lavoro svolto in questi mesi dall’assessore Lucchini e dagli uffici regionali è stato importante: aver ridotto i tagli ai contributi per i caregiver è un fatto positivo”, commenta Alessandro Manfredi, presidente LEDHA. Le rimodulazioni inizialmente previste tra i 200 e i 350 euro a persona sono state ridotte*; mentre i contributi destinati alle persone con disabilità con bisogni complessi non vedranno nessuna decurtazione.
Due elementi però destano la preoccupazione di LEDHA. Il primo riguarda l’impostazione di fondo del provvedimento regionale, che deriva dal Piano nazionale per la non autosufficienza. Se questo non sarà modificato, il prossimo anno le persone con disabilità della Lombardia si ritroveranno nella stessa situazione di questi ultimi mesi.
Ma è la seconda e più grave criticità quella che preoccupa particolarmente LEDHA. I contributi previsti dal Piano per la non autosufficienza vengono erogati attraverso la cosiddetta “Misura B1”, finalizzata a garantire la permanenza a domicilio e nel proprio contesto di vita delle persone con disabilità gravissima. La misura prevede l’erogazione di un buono concesso a titolo di riconoscimento per l’assistenza fornita dal caregiver familiare o da personale di assistenza impiegato con regolare contratto.
“Fino a oggi Regione Lombardia è sempre riuscita a garantire a quanti ne facevano richiesta l’erogazione di questo contributo -spiega Alessandro Manfredi-. Attualmente le persone con gravissima disabilità che beneficiano della ‘Misura B1’ sono circa 11mila, ma a partire da quest’anno non sarà possibile accogliere nuove domande. A causa della carenza di risorse disponibili, infatti, molti di quanti presenteranno domanda quest’anno rischiano di non trovare risposta. E questo per noi non è accettabile”.
* daremo informazioni più precise in merito ai nuovi importi quando Regione Lombardia pubblicherà la nuova Dgr