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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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02/02/2009

Dal terzo settore preoccupazioni per la d.g.r 8496

Con due lettere all'Assessorato alla Famiglia e Solidarietà Sociale Regione Lombardia numerose organizzazioni regionali del Terzo Settore manifestano preoccupazioni a più livelli sulla delibera.

Con due lettere datate 1 gennaio 2009 e dirette all'Assessorato alla Famiglia e Solidarietà Sociale, un gruppo di organizzazioni del terzo settore ed i Forum del Terzo Settore manifestano le loro preoccupazioni ed insoddisfazioni rispetto alla delibera della Giunta Regionale 8496 - Disposizioni in materia di esercizio, accreditamento, contratto e linee di indirizzo per la vigilanza e il controllo delle unità di offerta sociosanitarie. In particolare sono evidenziate preoccupazioni - argomentate nella prima lettera - su ruolo ed obiettivi riservati alle forme di partecipazione e sugli indirizzi di fondo del provvedimento e preoccupazioni - approfondite nella seconda - sui contenuti della delibera stessa.

Nella prima lettera, si lamenta il fatto che le osservazioni fornite dagli Organismi del terzo settore nel corso delle audizioni che hanno preceduto l'adozione della citata Delibera, non siano state accolte nel provvedimento e non sia stata data motivazione di tale rifiuto, soprattutto a fronte invece di pareri positivi formulati verbalmente dai rappresentanti regionali.
Tali elementi alimentano - come citato nella lettera - "preoccupazioni sulla possibilità di porre a base dei reciproci rapporti un atteggiamento basato sul convincimento del ruolo sostanziale alla partecipazione", le cui modalità sono espressamente previste legge regionale 3/2008.
Preoccupazioni anche per gli indirizzi di fondo riscontrati nella D.g.r 8496: un provvedimento che si ha la sensazione sia "ispirato a reale diffidenza verso gli Organismi dovuti alla libera iniziativa ed aggregazione dei cittadini".
Tale considerazione emerge dal fatto che nella D.g. r "la partecipazione delle iniziative libere al sistema generale dei servizi è insistentemente collegata all'esistenza di un provvedimento concessorio, definito come atto discrezionale con effetti costitutivi teso a generare competenze e capacità altrimenti non esistenti", mentre nei fondamentali documenti regionali il principio della libere aggregazioni sociali è ampiamente affermato e riconosciuto.

Le preoccupazioni delle organizzazioni del terzo settore e dei forum riportate nella seconda lettera nascono invece dai contenuti della delibera regionale 8496. Si evidenzia che elementi positivi presenti sia nei principi della Legge 3/2008 sia nella delibera sulle linee di indirizzo per la programmazione zonale non trovano riscontro nella delibera in oggetto, anzi ne sembrano in contraddizione. Ci riferisce in particolare a:
- la spinta ad un rapporto privatistico tra persone e servizi, l'indebolimento dell'integrazione tra iniziative sociali e servizi sanitari
- l'ambiguità sui criteri per stabilire la qualità dei servizi, che dovrebbero essere di natura organizzativa e non solo strutturale
- lo scarso coinvolgimento della persona nella determinazione del proprio progetto esistenziale
- l'indebolimento della titolarità pubblica della presa in carico, delle funzioni informative e delle determinazione della partecipazione alla spesa dei servizi. In particolare si ritiene che al segretariato sociale non debba essere attribuito la funzione di sportello unico di prenotazione o di ufficio di informazioni o relazioni, bensì quella di presidio a garanzia dell'unitarietà del processo di aiuto e presa in carico della persona.

Preoccupazioni, quelle riportate nelle due lettere, che si aprono anche in delusione ed insoddisfazione e sono pronte a tradursi in ferma contrarietà - come dichiarato dai firmatari - anche a livello territoriale, con la speranza di poter prima aver nuovi momenti di confronto sulle osservazioni portate.

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