Dalle porte aperte "Far casa... non a caso"
Articolo tratto da CIESSEVI News Volontariato a firma di Paolo Aliata, operatore Ledha nonché consulente Ciessevi per l'avviso di selezione aperto "Far casa (non a caso)"
DALLE PORTE....
Paradossale costruire case partendo dalle porte. Di solito lo si fa a partire dalle fondamenta. La porta è segno, è confine. Linea che separa dentro e fuori, sé e altri. Per bisogno, necessità, scelta. Marcatamente delineata, con un giro di chiavi. Velatamente, lasciandola socchiusa. È anche decisione di accedere ed essere accessibili, scelta possibile di apertura o meno alla relazione: di chi bussa e di chi fa entrare. Per entrare e stare in casa non si può che varcare quella soglia, passare dalla porta. Non c'è casa senza porta. Porte in legno, in vetro, porte più dissolte, come mail o telefonate, modalità, seppur più distanti, di entrare in rel-azione.
...APERTE...
Tutte porte diversamente aperte, quelle da cui sono entrato, dai primi mesi del 2009, come operatore di Ledha, consulente per Ciessevi per accompagnare le idee progettuali nel diventare forma e parola e per vedere fili tra le organizzazioni diventare possibili legami di rete. Porte aperte dentro e attorno al "far casa", incontrando e stando con la risposta delle associazioni alla proposta che Ciessevi ha fatto con l'avviso di selezione aperto "Far casa (non a caso!)": stimolare e sostenere la costruzione di azioni per l'abitare delle persone con fragilità: complesso processo che richiede senso, cura e accompagnamento; processo che è per il volontariato e le sue associazioni anche opportunità di senso e di valore per sviluppare e rafforzare solidarietà e cittadinanza attiva.
....PER "FAR CASA"....
Undici, dei sedici pervenuti i progetti selezionati, dopo una valutazione preliminare della Commissione di Referenza dal Consiglio Direttivo che con il contributo previsto pari a 10.000,00 rientrano laddove sono nati e risiederanno per un anno. "La strada di casa", "Salta a tempo, casa per casa", "La terra del fuoco", AbitiamOvest", "La memoria del futuro" Abitare sociale in Brianza", "Progetto Paguro", "Abitare con la porta aperta", "Sempre più vicini" "Casa del sorriso" "AbitaRETE": undici nomi che contengono, richiamano, ridefiniscono originalmente il "far casa" di undici reti con a capofila altrettante associazioni di volontariato: un totale di 87 organizzazioni (tra cui cooperative, fondazioni, parrocchie, comuni, scuole) di cui 45 odv in campo entro la fine dell'anno. Prepareranno il "terreno", prima di e per pensare insieme "case vere" per persone con fragilità; sensibilizzeranno i territori sul tema dell'abitare; costruiranno strade per accompagnare e formare nuove possibilità di volontario vicino, qual è quello che entra nella casa vicino a chi è più in difficoltà; creeranno reti permanenti e flessibili per pensare e fare sull'abitare per le persone con fragilità, mettendo insieme case e risorse da e con il territorio; aggregheranno, racconteranno, studieranno, ascolteranno.
...NON A CASO...
Progetti "non a caso", perché esito di una costruzione del pensiero in rete che ha permesso sia la lettura dei bisogni di casa delle persone con fragilità e dei contesti in cui viviamo che la scoperta e valorizzazione di risorse presenti nelle associazioni e nei territori. Perché esito di incontri tra persone, tra organizzazioni , tra esperienze e storie, tra rappresentazioni e sguardi, codici ed emozioni che pensano e fanno rete, consapevoli delle fatiche, opportunità, necessità.
"Non a caso", perché non "sul caso": l'attenzione delle reti di e in progetto nel costruire azioni per le persone con fragilità è andata e va oltre la patologia, la condizione ascritta e determinata, socialmente identificata tanto da nascondere la persona che la viva. La fragilità è diventata naturalmente umanità, il destinatario il cittadino e l'azione su e con il contesto...e l'abitare per e di tutti, perché contiene significati e diritti per tutti.
Undici traiettorie ed interpretazioni inedite "non a caso", come a richiamare che avvisi di selezioni inediti (tal è il fare casa perché compone su dimensioni nuove, l'abitare e la fragilità, dimensioni naturali e indispensabili: il volontariato e la rete) "obbligano" a progettualità inedite.
Undici progetti che "non a caso" forse, da Pieve Emanuele a Carate Brianza, vanno a coprire in modo uniformemente distribuito il territorio, come a provare a dire che l'abitare diventa tale e di valore se diffuso, se non sviluppa solo mattoni verso l'alto, con piani ed ascensori, locali dedicati e arredi, ma costruisce, senza mura, luoghi e processi di incontro e di relazioni primariamente orizzontali. Dove costruire vuol dire prima di tutto mettere, fare e pensare insieme... con le porte aperte... dove il progettare inizia con l'aprire quelle porte.
Paolo Aliata - operatore Ledha
consulente Ciessevi per l'avviso di selezione aperto "Far casa (non a caso)"