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Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio notizie

17/11/2009

Stipulato l'accordo sul fondo per la non autosufficienza

Articolo a firma di Fulvio Santagostini, Presidente Ledha, riguardo al recente accordo stipulato tra Regione Lombardia e sindacati il 3 novembre

Il 3 novembre scorso è stato siglato un importante accordo tra la Regione Lombardia e i Sindacati che prevede lo stanziamento di ulteriori 50 milioni di euro per il fondo per la non autosufficienza, risorse che saranno finalizzate ad incrementare i servizi domiciliari per i non autosufficienti, o parzialmente tali, aumentare in ogni territorio i posti letto dedicati alla cura della cronicità parziale, ai posti letto di sollievo. Si è, poi, ottenuta l'assunzione a totale carico del sistema sanitario regionale per le persone affette da gravi patologie invalidanti come gli stati vegetativi, i comi e la Sla.

LEDHA giudica positivamente questo accordo e lo sforzo economico fatto dalla Regione Lombardia che potrà permettere di dare risposte ad una fetta dei cittadini lombardi che con le loro famiglie vivono una condizione di difficoltà e fragilità estrema.

In vista dei provvedimenti attuativi che dovranno permettere l'effettiva gestione del fondo vogliamo fin da ora avanzare alcune osservazioni e proposte.

La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ratificata in via definitiva dal Parlamento Italiano il 24 febbraio 2009, descrive "la disabilità come un concetto in evoluzione": in alcuni passaggi questo accordo da la sensazione di rivolgersi ad un concetto di disabilità "statico" e quindi un po' datato. Si corre il rischio di sovrapporre le problematicità riguardanti le persone anziane con quelle delle persone con grave disabilità.

In questo contesto ad esempio vogliamo ribadire l'assoluta necessita di modificare l'assurda normativa che prevede che al compimento del sessantacinquesimo anno di vita una persona passi automaticamente dalla presa in carico dei servizi per la disabilità ai servizi per anziani con conseguenze molto spesso inaccettabili di trasferimenti d'ufficio da una RSD ad una RSA che molto spesso non è in grado di garantire una assistenza adeguata per le problematicità connesse al tipo di disabilità.

LEDHA è assolutamente d'accordo sulle politiche di supporto alle famiglie, ma questo non può e non deve significare l'annullamento della soggettività della persona con disabilità o della persona anziana. Quindi speriamo che a fianco della figura dell'assistente famigliare si tenga in considerazione di quella dell'assistente personale che rappresenta l'unica soluzione che permetta ad una persona con disabilità grave di poter esprimere il proprio diritto all'autodeterminazione della propria gestione assistenziale per permettergli di realizzare il proprio progetto di vita indipendente.

A tale proposito LEDHA si augura che nell'ambito del fondo per la Non autosufficienza si riesca a definire una voce di bilancio specifico per il finanziamento della legge 162/98 e di tutti i provvedimenti necessari per garantire il diritto alla Vita indipendente delle persone con disabilità.

Questo accordo apre senza dubbio nuove opportunità per rispondere ai diritti e ai conseguenti bisogni delle persone con disabilità grave e per questo avanzeremo, inoltre, la proposta che al tavolo permanente istituito per la gestione del fondo della non autosufficienza possano partecipare anche rappresentanti delle associazioni che in Lombardia rappresentano le persone con disabilità e le loro famiglie.

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