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Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio notizie

11/10/2010

Inclusione scolastica: diritto inalienabile

Ancora ore di sostegno inadeguate e situazioni insostenibili. Succede alla Scuola Primaria Ferrante Aiporti di Milano, dove un gruppo di genitori risponde con una diffida

Un gruppo di 34 mamme e papà di bambini con disabilità della scuola Primaria "Ferrante Aporti" di Milano ha inoltrato una diffida in data 17 settembre al Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale, sulla base della sentenza della Corte Costituzionale n.80/2010, che ha dichiarato incostituzionale il tetto al numero degli insegnanti di sostegno, ribadendo che il criterio di assegnazione delle ore di sostegno deve essere fondato sulle "effettive esigenze rilevate" caso per caso.

I 17 figli hanno iniziato l'anno scolastico il 13 settembre e sono stati inseriti in classi con l'assegnazione di insegnanti di sostegno in numero nettamente inferiore al bisogno "certificato": 7 cattedre e mezzo contro le 15 richieste all'Ufficio Scolastico Provinciale dal Dirigente scolastico, sulla base della documentazione sanitaria e della programmazione educativa e didattica.
Esistono situazioni di disabilità molto diverse tra loro e il sostegno è richiesto alla "classe" e non al bambino. A nessun alunno con disabilità, neppure a quelli con attestazione di gravità, sono state assegnate le ore di sostegno richieste, comunque di gran lunga inferiori alle ore di tempo scuola (se ad ogni alunno con disabilità grave fosse affiancato un insegnante di sostegno, il supporto didattico sarebbe di 22 ore contro 40 ore di frequenza!).
A questi massicci tagli di sostegno si aggiungono le ore di compresenza venute meno in tutte le scuole, comprese la nostra, con la "riforma": maestre che, da sole, oltre a non poter più svolgere le normali attività di laboratori e uscite, non possono certo affiancare gli alunni più fragili e svantaggiati.

Ad oggi l'Ufficio Scolastico Regionale non ha dato risposta.
"Ci sentiamo discriminati: non è giusto che i nostri figli siano inclusi solo se il bilancio del Ministero dell'Istruzione lo consente!" Scrivono i genitori.
Il mancato riconoscimento del diritto all'educazione e all'istruzione dei nostri figli è un'aperta violazione degli art. 2, 3, 34, 38 della Costituzione, nonché della Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità e della Convenzione ONU dei diritti del fanciullo.
"In una società, che si definisce civile, tali diritti inalienabili devono essere garantiti a tutti, nessuno escluso - continuano i genitori - Oggi, invece, noi genitori siamo costretti a lottare, anche in sede giudiziale, perché ai nostri figli siano riconosciuti dignità, rispetto e pari opportunità".

"E' dovere di noi tutti creare i presupposti perché i bambini di oggi acquisiscano le capacità e competenze indispensabili a partecipare attivamente alla società di domani" è la dichiarazione con cui si conclude il Comunicato stampa.

 

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