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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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20/12/2010

Bambini in attesa… di riabilitazione!

Rappresentanti di associazioni e di centri di riabilitazione si sono in incontrati in LEDHA per confrontarsi sulla situazione delle liste di attesa della riabilitazione infantile in Lombardia.

Ci sono bambini in Lombardia che aspettano più di un anno per poter iniziare la logopedia. Ce ne sono altri che trovano sempre qualcuno "più grave" o "più piccolo" a cui cedere il passo senza potere accedere per anni ai trattamenti di cui hanno bisogno e diritto. Altri ancora infine sono in attesa, da tempo, della prima visita da parte della Neuropsichiatria infantile.

E' la situazione che emerge da un incontro informale avvenuto in LEDHA che ha visto attorno al tavolo rappresentanti di diverse associazioni di persone con disabilità e familiari e di enti gestori di centri ambulatoriali di riabilitazione.

I problemi emersi sono diversi, come diverse le situazioni tra territorio e territorio. Non è facile ricostruire cosa stia capitando in questo periodo, in quanto mancano dei dati raccolti in modo sistematico. I Centri di riabilitazione non possono fare altro infatti che mettere in comune i dati sulle liste di attesa senza, ad esempio, sapere quante persone segnalano i propri figli a più strutture.

In genere le Asl, infatti, non raccolgono queste informazioni e quindi il fenomeno non è monitorato né tantomeno governato.

I dati che emergono comunque sono allarmanti. Si rilevano liste di attesa di decine e in alcuni casi centinaia di bambini, con tempi di attesa medi di circa un anno tra la segnalazione, la presa in carico e l'inizio del trattamento. Stiamo parlando di interventi e situazioni molto diversi fra loro ma parliamo sempre di bambini, per cui l'intervento tempestivo e precoce è fondamentale per ottenere risultati significativi. Una situazione che si aggrava in quei territori dove la Neuropsichiatria Infantile (UONPIA) soffre di carenze di organico croniche e sempre più gravi, riversando sui centri convenzionati tutti i bambini formalmente presi in carico.

Le cause di questa situazione sono diverse ma puntano, ovviamente, tutte in direzione della carenza complessiva di risorse destinate al comparto della riabilitazione infantile. Il settore è stato riformato dalla Regione Lombardia da pochi anni, nel 2006. Il provvedimento di riordino, all'interno del più vasto tema della riabilitazione, poneva un accento di particolare riguardo alla riabilitazione dei bambini, orientando in questo modo alcuni centri allo sviluppo di iniziative ed attività rivolte a questo tipo di utenza. Ogni centro però ha un budget predefinito che non cresce nel tempo. Il problema nasce dal fatto che il flusso di uscita dai centri è decisamente minore di quello, potenziale, in entrata. Una situazione che si è acuita con il recente aumento del rette per singolo trattamento riconosciuto agli enti gestori, che non ha visto un contemporaneo e proporzionale aumento del budget complessivo: il risultato è che oggi i centri hanno un numero di trattamenti inferiore, rispetto all'anno scorso, da offrire.

Si formano così le liste di attesa, un fenomeno che tende ad aumentare esponenzialmente con la crescita delle segnalazioni e delle diagnosi, sempre più precise e tempestive. Un fenomeno che si collega anche con la necessità del sistema scolastico di avere un supporto per la gestione di situazioni complesse, aggravate dalla scarsità di risorse che attanaglia anche le scuole italiane.

Trattandosi di un settore affidato al governo di ogni singola Asl si riscontrano sensibili differenze tra territorio e territorio ma la situazione appare comunque complessivamente molto critica, tanto che si segnalano le prime forme spontanee di protesta da parte di gruppi di genitori esasperati per il protrarsi di condizioni di disagio ed incertezza sul futuro dei propri figli.

Un situazione che - concordano associazioni ed enti gestori - deve essere segnalata alle autorità regionali, in particolare alla D.G. Sanità e a quella Famiglia e Solidarietà sociale per verificare quali possano essere interventi urgenti che possano permettere di intravedere la risoluzione dei problemi e quindi la garanzia di vedere pienamente rispettati i diritti fondamentali dei bambini con disabilità.

All'incontro che si è tenuto in Ledha Giovedì 25 novembre, hanno partecipato esponenti di Aias Milano, Anffas Milano, Anffas Mortara, Consorzio Sir, Ledha Milano, Isituto San Vincenzo, Istituto Don Calabria, La Nostra Famiglia, Associazione Genitori La Nostra Famiglia, Comitato per il coordinamento delle associazioni di Monza e Brianza e Gruppo familiari Corte Crivelli di Vimercate. Altre associazioni ed enti gestori avevano segnalato l'interesse per l'argomento non riuscendo però ad intervenire.

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