Questo sito utilizza cookie. Proseguendo la navigazione si acconsente al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
Informativa estesa         

Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio notizie

02/05/2011

Forum e CBI insieme contro i tagli al Welfare

Il Forum del terzo Settore, 22 associazioni di volontariato, e il CBI (Coordinamento bergamasco per l’integrazione) – 35 associazioni di genitori di disabili intendono alzare la voce sui tagli al welfare

Di seguito il testo del comunicato stampa:

"In qualità di rappresentanti di persone fragili, dei loro familiari e di volontari che lavorano con loro, tutti coinvolti nei profondi mutamenti sociali ed economici in atto nella società, eleviamo la nostra voce contro la ricorrente riduzione del sistema di protezione sociale. Non vogliamo dimenticare che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini.


L'anno 2010 è segnato da una diminuzione delle risorse destinate al Fondo Nazionale delle politiche sociali pari al 26,63% e dall'azzeramento del Fondo per la non autosufficienza . Anche la Regione Lombardia ha ridotto di oltre il 50% le risorse destinate al Fondo sociale. In un quadro così drammaticamente segnato dal concreto disimpegno nazionale e regionale si associa la difficoltà dei Comuni a corrispondere agli obblighi del Patto di stabilità e molte amministrazione locali hanno ridotto progetti, programmazione e diminuito il finanziamento dei servizi dedicati alla persona. Per contro, i decisori non perdono occasione di esaltare i valori, le funzioni, la capacità inclusiva e l'insostituibilità della famiglia, così come il valore e l'insostituibilità del volontariato per il welfare di comunità.


L'attuale situazione costringerà a rivedere i criteri di compartecipazione degli utenti alla spesa, provocando limitazioni alla soddisfazione dei bisogni di cura in termini di quantità e di qualità, e l'aumento dei costi sostenuti direttamente dalla famiglie già provate dalla crisi economica e occupazionale. Famiglie che si devono fare carico delle carenze del welfare di comunità nel momento in cui stanno diventando sempre più fragili e bisognose di sostegno.
Rappresentiamo soggetti con disabilità cognitiva, motoria e acquisita, soggetti non autosufficienti dalla nascita o divenuti tali per le vicende della vita. Rappresentiamo famiglie schiacciate dalla condizione di cronicità, di solitudine e isolamento, di precarietà e di povertà, povertà che spesso è correlata alla situazione sociosanitaria dei suoi componenti. Rappresentiamo anche soggetti che sono vicini a queste fragilità a titolo di volontariato per garantire loro dignità e la tutela dei propri diritti, prestazioni sociali e sociosanitarie, la costruzione di reti d'aiuto, l'accompagnamento verso l'inclusione. Siamo testimoni di situazioni specifiche che rasentano la disperazione: pazienti gravissimi trattenuti per mesi presso le aziende ospedaliere (con conseguente carico sul sistema sanitario) per carenza di strutture sanitarie intermedie, genitori che esprimono sofferenza di fronte al disagio mentale dei loro cari perché non reggono la situazione creata dal grado di disabilità del proprio figlio per cui non trovano una struttura sociosanitaria ospitante, altri che nonostante l'età molto avanzata continuano a lavorare (anche in nero) per poter pagare le rette di servizi o di comunità idonee ai loro cari.


Da una decina d'anni a questa parte, operiamo valorizzando e coinvolgendo le realtà attive su tali fronti a partire dall'interlocuzione e dalla collaborazione con Istituzioni ed Enti Locali sino ad arrivare alla co-progettazione con coloro che condividono gli obiettivi prefissi. Ciascuno con la propria specifica funzione che si integra con quella degli altri senza sostituirsi agli obblighi e alle responsabilità derivanti dal proprio ruolo.
La crisi economica prima e la crisi sociale dopo, che stanno coinvolgendo fasce di popolazione sempre più estese, non accennano a ridursi e ironia della sorte, la tendenza in atto per farvi fronte si traduce nell'apportare tagli considerevoli ai fondi per le politiche sociali.


Altrettanto doveroso da contrastare è il clima di indifferenza sempre più diffuso nel paese, un clima che inaridisce il senso di umanità, che semina diffidenza e rancore, sgretola la coesione sociale, impedisce di riconoscere che il proprio problema è anche il problema di altri e può essere affrontato con dignità senza sentirsi abbandonati. Questo clima insidia alla base l'azione del volontariato e delle famiglie, più ancora dei tagli economici. Induce a considerare la marginalità sociale e la fragilità, fenomeni per specialisti e crea l'illusione che certe situazioni possano capitare solo agli altri e dunque non è "affare nostro".
Sosteniamo con forza e determinazione la richiesta di Anci Lombardia di ripristinare il Fondo Sociale nella misura (almeno) dello scorso anno, raccogliamo la preoccupazione del Consiglio di rappresentanza dei Sindaci della provincia di Bergamo e dei Sindacati confederali. Chiediamo anche che ognuno (singolo o istituzione) secondo le proprie responsabilità, contribuisca a rigenerare un senso di umanità verso ogni essere umano e le sue fragilità".

Sergio Palazzo Edvige Invernici
(CBI) (FORUM)

Condividi: Facebook Linkedin Twitter email Stampa