Dai “diritti” alla “carità”, la nuova frontiera del welfare italiano
Con l’ultima manovra finanziaria continua l’attacco ai diritti delle persone con disabilità. LEDHA si mobilita.
Non era sufficiente l'azzeramento del fondo per la non autosufficienza e il più che dimezzamento del fondo per le politiche sociali e degli altri fondi riguardanti l'assistenza; non erano sufficienti i tagli agli enti locali già fatti nella precedente finanziaria.
Con la nuova Finanziaria si continua nell'opera dei tagli alla "Casta" (cit. dall'art. di Franco Bomprezzi su Vita) delle persone con disabilità.
Ennesimi tagli agli enti locali, tiket sanitari, stretta sugli ausili, nuove "invenzioni" per salvare l'INPS dai ricorsi e contenziosi che, nella stragrande percentuale dei casi, vede l'ente soccombere, una riforma assistenziale che dovrebbe recuperare circa 15 miliardi di euro (!!!) e che se non attuata vedrà un taglio lineare sulle detrazioni e deduzioni che colpiranno notevolmente il reddito dei ceti medio bassi, coinvolgendo in modo sostanziale le persone con disabilità e le loro famiglie. (per approfondimenti l'articolo di Carlo Giacobini su Handylex)
Le prospettive per i prossimi anni per i cittadini con disabilità e le loro famiglie sono realisticamente molto preoccupanti, per utilizzare un eufemismo, visto che sono in gioco i servizi essenziali per garantire sia la salute che un minimo di dignità alla propria vita. L'obbiettivo conseguente ad una tale politica non potrà che essere un aumento esponenziale delle "istituzionalizzazioni" che, come una beffa del destino, non solo significheranno una caduta della qualità della vita delle persone con disabilità e una negazione del loro riconoscimento di essere umani portatori di diritti, ma anche un aumento delle spese a carico dello stato.
Ma perché questo accanimento sugli "invalidi", come li definisce il Ministro Tremonti, da parte di questo Governo?
Dobbiamo tornare allora ad un anno fa e a quella finanziaria dell'anno scorso che costrinse migliaia di donne e uomini con disabilità a manifestare in Piazza Montecitorio contro il tentativo di taglio alle indennità di accompagnamento.
"L'Italia non può essere un Paese competitivo perché ha troppi invalidi". In questa frase, pronunciata dal Ministro Tremonti un anno fa, il substrato culturale che sta alla base di queste politiche; la convinzione che negli oltre 2 milioni e 700 mila invalidi si nascondano, per lo più, furbetti che vivono sulle spalle della società "produttiva" e quindi drenano risorse allo sviluppo. In uno slancio di generosità si dice che verranno salvaguardati dai tagli le sole persone "veramente bisognose"... siamo tornati ai tempi della politica della pietà!!!
Ed è per tutto questo che LEDHA, condividendo lo stato di mobilitazione indetto da ANFASS e tutte le iniziative che FISH metterà in atto per opporsi a tutto questo, è pronta ad aderire e promuovere tutte le iniziative democratiche e legali per opporsi alle ingiustizie di questa manovra finanziaria, che in molti hanno definito: "macelleria sociale".
di Fulvio Santagostini, presidente LEDHA