Competenze in materia scolastica: San Donato pagherà l’assistenza agli alunni con disabilità
E’ finita bene per i 16 ragazzi con disabilità di San Donato che frequentano le scuole superiori e che quest’anno rischiavano di non poter frequentare la scuola. Il comune pagherà loro l’assistenza educativa.
Il 5 agosto era cominciato l'incubo per 16 famiglie di ragazzi con disabilità residenti presso il comune di San Donato Milanese, data in cui avevano ricevuto una lettera nella quale si affermava che "In esecuzione delle disposizioni normative che disciplinano i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio (assistenza educativa specialistica) si informa che per i ragazzi frequentanti le scuole secondarie di secondo grado la competenza è della Provincia".
Dal prossimo anno scolastico 2011/2012 il Comune non si farà perciò più carico dei costi relativi all'assistenza integrativa scolastica per gli alunni.
A seguito di questa lettera le famiglie, assieme all'associazione Genitori Senz'H, avevano scritto preoccupate all'amministrazione locale e provinciale chiedendo che fosse risolta la diatriba sulle competenze in materia scolastica, poiché i ragazzi si trovano nell'assoluta impossibilità a frequentare la scuola senza la presenza dell'educatore. Nemmeno per un'ora soltanto. La situazione sarebbe perciò stata lesiva del loro diritto allo studio.
Giovedì 8 settembre la buona notizia. Il sindaco del Comune di San Donato, Mario Dompé, ha dichiarato che interverrà da subito rinunciando alla propria indennità, in attesa che la provincia recuperi le risorse necessarie a coprire la spesa.
La questione nasce a seguito di una recente sentenza di fine luglio in cui il Tribunale Amministrativo Regionale ha stabilito che dalla terza media in poi i costi dell'assistenza educativa devono essere sostenuti dalla provincia.
Il Fenomeno riguarda in realtà oltre 1000 ragazzi in Lombardia, di cui 500 tra Milano e Hinterland.
LEDHA si augura che la situazione si risolva anche per le altre realtà coinvolte. Pur consci della caotica normativa e dei tagli agli Enti Locali non è pensabile che a pagarne le conseguenze siano le fasce più deboli.
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