Una Legge per la Presa in carico
A cura di Marco Faini (ANFFAS Brescia)
La proposta di legge di modifica alla L104/1992 è stata presentata dalla FISH e dall'ANFFAS Onlus il 9 maggio 2003 a Roma. Sono passati tre anni e sul tema della presa in carico si deve registrare un preoccupante "nulla di fatto" e per questo motivo FISH e ANFFAS ripropongono quel testo all'attenzione del Parlamento e della società civile. Nel 2003, Anno europeo della persona con disabilità, i temi della revisione dei criteri e delle procedure di accertamento dell'invalidità civile erano temi di primo piano, ricorrenti, sui quali si sono registrate dichiarazioni di intenti, impegni, programmi di lavoro.
Oggi come allora, forse più di allora, centrare l'obiettivo della presa in carico è centrale, strategico e portante rispetto a tutti gli obiettivi che le Associazioni si sono poste in questi anni, perché lì va collocato il "pensiero" che vede la persona con disabilità espressione di bisogni complessi che vanno ben al di là della sfera meramente riabilitativa e/o assistenziale. Anche il migliore intervento o servizio rischia di essere sminuito nella sua potenziale efficacia se non collocato in un processo di valutazione globale e costante dei diritti e dei bisogni della persona e della sua famiglia, se non si innescano processi di integrazione, collegialità e co-azione costante nel tempo tra le diverse competenze e responsabilità, se non si attivano processi di promozione del coinvolgimento della persona e di chi la rappresenta, e infine, se non si identifica e si concretizza il punto di governo, la regia del progetto globale di presa in carico, che in questa proposta viene identificato nel Responsabile del Progetto Globale di Presa in Carico nominato dal Comune di residenza.
La proposta di legge è stata pensata come modifica e integrazione alla L.104/199 per ribadire come in quella Legge sono tuttora indicati correttamente i diritti del disabile, ma anche per favorire un iter legislativo che, nelle aspettative e nelle speranze di allora, pareva possibile e praticabile, confidando in un'adozione bipartisan dei contenuti e degli obiettivi della proposta.
Come già detto, così per ora, non è stato. In assenza di provvedimenti o segnali che facciano pensare all'avvio concreto del lavoro previsto dall'art.24 della L.328/2000, la ripubblicazione della proposta assume per chi l'ha costruita un preciso segnale della propria volontà di volere caparbiamente riavviare confronti, analisi, critiche e proposte che vadano nelle direzione qui indicata.
Un testo che è oggi opportuno divulgare e far conoscere all'insieme della rete associativa e delle persone con disabilità e familiari che vi fanno riferimento, per favorire la discussione e il confronto sulla difesa e promozione dei propri diritti umani e delle strade oggi affrontabili per affermarli e realizzarli concretamente.