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Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio notizie

15/07/2006

Superare ogni barriera!

Assia Andrao, presidente di Retina Italia, presenta il progetto elaborato dal Gruppo di lavoro del Centro EmpowerNet Lombardia.

Verso una nuova cultura dell'inclusione sociale

Di Assia Andrao
Presidente di Retina Italia

Ai disabili che lottano non per diventare normali, ma se stessi . G. Pontiggia, Nati due volte

Giuseppe Pontiggia, con queste poche parole ha definito quel movimento, ha tracciato la stessa rotta che dopo molti anni di impegno e di lotte da parte delle organizzazioni nazionali e internazionali quali il CND (consiglio Nazionale sulla Disabilità), l'EDF (European Disability Forum), la FISH, la Ledha, le Associazioni, ha portato a ridefinire chi siamo: non più utenti con bisogni, ma persone con desideri, problemi, sogni, progetti.
Cittadini con doveri . Cittadini con diritti.

E' stato un percorso lungo impegnativo partito dal 1981 e che passo dopo passo è arrivato nel 2000 alla Carta Europea dei diritti fondamentali che in due articoli in particolare, ha ribadito i principi base di tutela delle persone con disabilità:
art. 21 - E' vietata qualsiasi forma di discriminazione, fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle, o l'origine etnica o sociale, (le caratteristiche genetiche, la lingua,) la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra matura,.. (l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita,)... gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.
art. 26 - L'unione Europea riconosce e rispetta il diritto dei disabili di beneficiare di misure intese a garantire l'autonomia, l'inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità.

Nel 2002 è la dichiarazione di Madrid, sottoscritta dai partecipanti al Congresso Europeo sulla disabilità che rivendica la necessità di quel cambio del modello culturale che vede appunto suffragare alcuni principi:
1- non più persone disabili oggetto di beneficenza, ma disabili come persone aventi diritti.
2- Non più disabili come ammalati, ma disabili come cittadini e consumatori indipendenti
3- Non più l'abitudine di etichettare le persone disabili come dipendenti dagli altri o incapaci di lavorare, ma sottolineare le loro capacità, e fornire misure attive di sostegno
4- Non più segregazioni inutili nell'ambito educativo, lavorativo e nelle altre sfere della vita, ma inserimento delle persone con disabilità nelle strutture ordinarie.
5- Non più attenzione alle minorazioni meramente individuali, ma eliminazione delle barriere, revisione delle norme sociali, delle politiche , delle culture e promozione di un ambiente accessibile capace di dare sostegno.

Un comitato sta elaborando in sede ONU a New York la Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità che verrà discussa nel prossimo mese di Agosto, che richiamandosi ai principi della Carta delle Nazioni Unite e alla dichiarazione universale dei diritti umani si articola su diversi piani di intervento. Vale per tutti la declaratoria dello scopo della convenzione :

Lo scopo della Convenzione è promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e di promuovere il rispetto per la loro dignità.

Ma quale è allora il primo diritto per diventare se stessi? E' il diritto ad una vita indipendente, autonoma, partecipativa, vita indipendente che si realizza attraverso l'accessibilità. Accessibilità alle risorse sociali come il lavoro, l'educazione scolastica e professionale, la formazione alle nuove tecnologie, i servizi sociali e sanitari, lo sport e il tempo libero. Un processo che oggi viene definito di inclusione sociale, passando cioè dall'integrazione sociale, dove le regole erano già state scritte da altri e le persone si "integravano" in quelle regole, che risultavano spesso discriminatorie, all'inclusione sociale dove le regole vengono scritte da tutti, intorno allo stesso tavolo, con pari dignità e potere (Niente su di noi senza di noi).

Inclusione sociale è anche il contrario di esclusione sociale. Può sembrare ovvio, ma il tema di oggi ci porta proprio a questo punto di partenza: quando le persone con disabilità si imbattono in ostacoli e barriere create dalla società, di fatto vengono esclusi o limitati nella loro partecipazione alla società stessa
Per troppo tempo i disabili motori e sensoriali sono stati dimenticati a quei tavoli di progettazione o regolamentazione e ciò ha permesso la costruzione di barriere ambientali e di atteggiamenti sociali che impediscono ad un numero altissimo di persone di muoversi di godere di beni e servizi, di comunicare. Da sempre infatti si è costruito edifici anche pubblici, arredi urbani, servizi di trasporto, servizi pubblici, spesso inaccessibili ignorando cioè le esigenze delle persone con disabilità motori e sensoriali cioè sia che di chi si muove su sedie a rotelle o con bastoni sia di chi comunica con il linguaggio dei segni o che si orientano con il bastone bianco.

Ma la carta dei diritti parla di Non discriminazione e Pari opportunità che sono condizioni essenziali per l'inclusione sociale, e le barriere in qualunque forma e in qualunque luogo sono la concretizzazione dell'atteggiamento discriminatorio verso le persone con disabilità .

Ricordo la Legge 67 del 1°marzo 2006 "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni" presentata dal ministro per le pari opportunità che prevede sanzioni pecuniarie e amministrative.

Dobbiamo riconoscere e apprezzare che qualcosa sta cambiando nel metodo di affrontare il problema dell'accessibilità: si incomincia per esempio ad essere consapevoli che il problema non investe solo i disabili, ma anche gli anziani i disabili temporanei, i bambini, si parla quindi di un approccio globale all'accessibilità, si parla di "Universal design".

Molto è stato fatto e molto è da fare, e impegno delle istituzioni, delle associazioni e di noi tutti come cittadini e uomini è l' abbattimento di tutte quelle barriere psicologiche sociali, architettoniche, visive per far si che veramente quelli che io chiamo indomiti per loro battaglia quotidiana, possano diventare se stessi.

*testo tratto dall'intervento realizzato durante il Convegno Barriere queste conosciute, organizzato dalla Provincia di Milano il 14 giugno, durante il quale è stato presentato il documento Superare ogni barriera, realizzato dal Centro EmpowerNet Lombardia.

 

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