Sanatoria, come fare
Dal 15 settembre al 15 ottobre, chi ha impiegato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri irregolari (sprovvisti cioè di permesso di soggiorno) potranno sanare la loro posizione. Ecco come.
Prende il via una nuova sanatoria. Dal 15 settembre al 15 ottobre, chi ha impiegato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri irregolari (sprovvisti cioè di permesso di soggiorno) potranno sanare la loro posizione.
Questi i requisiti essenziali per la regolarizzazione:
- il rapporto di lavoro deve essersi instaurato prima del 9 maggio 2012,
- il rapporto di lavoro deve sussistere ancora al momento della presentazione della domanda di emersione,
- solo per colf e badanti (a differenza delle altre tipologie di lavoratori) può essere stipulato un contratto part-time. Minimo 20 ore a settimana,
- il datore di lavoro deve versare un contributo forfettario allo Stato di 1.000 euro tramite mod. F24 disponibile sul sito dell'Agenzia delle entrate,
- al momento della firma del contratto di soggiorno presso lo sportello Unico della Prefettura, il datore di lavoro dovrà attestare il versamento delle somme dovute a titolo retributivo e contributivo almeno per sei mesi
- il lavoratore deve dimostrare di essere presente - in maniera continuativa - sul territorio nazionale dal 31.12.2011
- il lavoratore non deve aver mai ricevuto provvedimento di espulsione (ai sensi dell'articolo 13 del Testo unico sull'immigrazione)
Secondo quanto stimato dal "Sole 24 ore", sanare la posizione di una badante convivente (livello CS) può costare poco più di duemila euro: mille euro di contributo forfettario e altrettanti per sanare i mancati versamenti contributivi per sei mesi.
Per le persone con disabilità o le loro famiglie che hanno alle loro dipendenze una badante straniera irregolare la normativa ha previsto alcune differenze:
- i limiti di reddito previsti dalla normativa non si applicano al datore di lavoro affetto da patologie o da disabilità che ne limitano l'autosufficienza il quale effettua la dichiarazione di emersione per un lavoratore straniero addetto alla sua assistenza
- in caso di regolarizzazione di lavoratori domestici (badanti) addetti all'assistenza di persone non autosufficienti sarà ammessa la delega su carta semplice (con allegata la fotocopia della carta d'identità del delegante e del delegato).
- il delegato dovrà produrre una dichiarazione di responsabilità circa l'autenticità della firma del delegante,
- documentazione Inps attestante la limitazione dell'autosufficienza della persona assistita
La procedura di emersione, però, presenta alcune difficoltà e tutta una serie di cavilli che potrebbero rendere impossibile la regolarizzazione del lavoratore. A prescindere dalla buona volontà di entrambe le parti.
Il limite più importate è dato dalla richiesta di un documento "proveniente da organismi pubblici" che attesti la presenza del lavoratore straniero sul territorio nazionale almeno dal 31.12.2011. La normativa e le successive circolari non hanno fornito ulteriori chiarimenti in merito e c'è parecchia incertezza su questo punto.
Tra i documenti validi possiamo annoverare:
documenti prodotti da ospedali (ricoveri, visite al pronto soccorso)
- timbri posti sul passaporto del lavoratore al momento dell'ingresso in Italia con visto turistico
- permesso di soggiorno scaduto
- multe
Nel caso in cui il lavoratore non possa produrre uno di questi documenti è impossibile procedere alla regolarizzazione