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Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio notizie

26/10/2012

Ancora una volta costretti a protestare: basta tagli, ora diritti!

LEDHA aderisce e partecipa alla mobilitazione nazionale indetta per mercoledì 31 ottobre per chiedere al Governo di invertire la rotta. A Milano appuntamento alle ore 11 in piazza Mercanti.

Mercoledì 31 ottobre oltre cinquanta organizzazioni aderenti alla rete "Cresce il welfare, cresce l'Italia" scenderanno in piazza a Roma e in altre città italiane per chiedere al Governo una decisa inversione di tendenza nella manovra di bilancio 2013. Una giornata di mobilitazione per dire basta ai tagli al sociale, per chiedere un rilancio delle politiche di welfare che consenta di puntare davvero allo sviluppo dell'Italia.
A sostegno delle iniziative previste a Roma, viene organizzato a Milano un presidio in Piazza dei Mercanti (a partire dalle ore 11) per dare ancora maggiore forza e visibilità alle richieste nazionali e per sottolineare come le decisioni assunte dal Governo a livello nazionale si traducono poi, nella vita dei cittadini, nell'impossibilità di ricevere sostegno dagli Enti locali. Ma anche per denunciare e contrastare le scelte della Regione Lombardia in materia di welfare.
Assieme a Ledha, scenderanno in piazza Arci, Auser, Cnca, Cgil, Spi-Cgil, Fp-Cgil, Federconsumatori, Inca, Legacoop sociali. Ancora una volta costretti a mobilitarsi per protestare contro una politica di tagli che va a colpire quel welfare "familiare" e territoriale che, in assenza di politiche sociali pubbliche degne di tale nome, stanno tenendo in piedi l'Italia e molti italiani.
La spesa sociale nel nostro Paese, infatti, è tra le più basse d'Europa. Siamo al 23° posto nella spesa a favore delle persone con disabilità, al 25° posto nella spesa a sostegno delle disoccupazione, al penultimo posto nella spesa a sostegno della famiglia e dalla natalità. All'ultimo posto nella spesa per il contrasto alla povertà e all'esclusione sociale.
Ora, nell'illusione di risparmiare risorse, si spenderà molto meno. Quasi niente. Si continuerà a tagliare proprio quando tutti avremmo bisogno di più politiche sociali e soprattutto di politiche sociali di migliore qualità che ci consentano di ripartire nei momenti di difficoltà.
Ancora una volta siamo costretti a ricordare che la disabilità, come del resto l'insieme dei problemi sociali, non è frutto del caso, di un destino avverso , ma è il risultato di processi di esclusione, di discriminazione, di emarginazione. Affermazioni non (solo) nostre, ma ormai patrimonio mondiale dell'umanità, dopo l'approvazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
Siamo costretti ancora protestare per dare un futuro al nostro Paese perché senza welfare non c'è speranza, non c'è futuro, non c'è sviluppo.

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