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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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08/11/2012

Aisla: “Chiarimenti in merito ai fondi per la non autosufficienza”

L'associazione precisa: lo stanziamento di 900 milioni non è destinato a una sola patologia. “La via estrema dello sciopero della fame ci preoccupa. Privilegiare collaborazione propositiva con le Istituzioni”.

Con l'intento di dare risposta alle numerose richieste di chiarimento pervenute ad Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) l'associazione ha diffuso una nota per precisare alcune questioni in merito agli stanziamenti per la non-autosufficienza. "Lo stanziamento di 658 milioni di euro - che ha suscitato le recenti proteste di alcuni malati di SLA - destinato a luglio alla non autosufficienza, e poi con l'ultimo decreto della Spending Review rientrato nella disponibilità della presidenza del Consiglio per finanziare, più genericamente, il sociale con uno stanziamento totale da 900 milioni, è nato per dare supporto delle famiglie al cui interno sia presente una persona con una disabilità grave o gravissima. Non è perciò legato a una singola patologia", si legge in una nota diffusa dall'associazione. Si precisa poi che "affinché questi fondi vengano distribuiti secondo criteri equi, Aisla appoggia le iniziative di Fish (Federazione italiana superamento handicap)".

Uno stanziamento che non deve essere confuso con i 100 milioni di euro stanziati nel 2011. "La più grande erogazione esclusivamente a favore dei malati di SLA, è stato poi ripartito tra le Regioni con esiti differenti", precisa Aisla. Alcune di queste (Lombardia, Sardegna, Marche, Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Sicilia, Campania ed Emilia Romagna) hanno già stabilito le procedure operative per l'erogazione dei contributi, i criteri, i modi e i tempi per la presentazione delle domande di contributo e per la realizzazione dei percorsi formativi. "Il lavoro di tutela degli interessi dei malati di SLA è continuato - prosegue il comunicato - vigilando e monitorando costantemente, regione per regione, che tali fondi venissero correttamente destinati".

"Aisla segue con attenzione le vicende relative alla destinazione di parte di tali fondi ai malati SLA in condizioni di avanzato stadio di malattia - si legge ancora nel testo -. La via estrema dello sciopero della fame intesa come unica via possibile per essere ascoltati ci preoccupa, poiché siamo timorosi delle gravi conseguenze che tale forma di protesta potrebbe comportare sul già delicato stato di salute delle persone. Da sempre abbiamo privilegiato la collaborazione propositiva e costruttiva con le Istituzioni di ogni livello e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica affinché gli interventi in favore dei malati di SLA siano garantiti con continuità".

 

Visita il sito www.aisla.it

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