Acqua (e divertimento) per tutti
La piscina del Ctrs della Fondazione Piatti di Milano lancia il progetto "AutismH2O" per aiutare un gruppo di bambini e ragazzi ad avvicinarsi all'acqua. Aliata (responsabile Ctrs): la piscina come sfida di inclusione.
"A" come "acqua", come "attesa" e "accoglienza". Mentre la "A" di "autismo" passa - almeno per qualche ora - in secondo piano. Lo scorso febbraio a Milano è stata aperta una piscina decisamente particolare, l'ultimo tassello (in ordine di tempo) delle tante attività offerte dal Centro terapeutico riabilitativo semiresidenziale (Ctrs) della Fondazione Piatti che fa parte del Centro "Mafalda Luce" di via Rucellai 36 a Milano. Uno spazio bellissimo, luminoso e accogliente dove portare avanti progetti riabilitativi e terapeutici per bambini e ragazzi con autismo. Ma non solo. Perché l'attività terapeutica è centrale, certo, ma altrettanto importante - soprattutto per i più piccoli - è divertirsi, tuffarsi, schizzarsi tra amici, nuotare e fare capriole in acqua. O semplicemente rilassarsi un po'.
Grazie alla collaborazione di Accadueò dal 10 marzo, è stato avviato il progetto "AutismH2O", che vede un gruppo formato da 4-6 bambini e ragazzi (alcuni dei quali frequentano il Ctrs) che una volta a settimana si ritrovano in vasca per prendere confidenza con l'acqua, imparare a galleggiare e poi a nuotare. Il tutto sotto la guida di istruttori qualificati. "Perché una persona con disabilità, quando entra in acqua non può semplicemente riposarsi? - sottolinea Paolo Aliata, responsabile del Ctrs -. Così come fa ciascuno di noi quando va in palestra o pratica sport: si diverte, impara e socializza".
Ma la piscina del centro "Mafalda Luce" è molto di più. "Fin dall'inizio - spiega Paolo Aliata - l'abbiamo immaginata come servizio aperto al pubblico e, allo stesso tempo, come opportunità e sfida di inclusione sociale". Uno spazio aperto verso la città. Un luogo che aiuta ad alleggerire l'attesa dei genitori che accompagnano i propri figli al Ctrs, che possono usufruire - a prezzi agevolati - delle attività proposte da Accadueò: dal nuoto libero all'acquagym. Allo stesso modo, anche operatori del Ctrs e delle altre realtà di offerta del centro "Mafalda Luce" possono frequentare - a prezzi scontati - le proposte della piscina.
Altrettanta attenzione è stata dedicata anche alla sala d'attesa. Un luogo che fa da ponte fra "dentro" e "fuori", che permette al Centro di "uscire verso il territorio", e al territorio di essere accolto. Qui, infatti i genitori che accompagnano i figli al centro si incontrano con quelli che hanno portato i figli in piscina, ma anche con gli operatori del centro o semplici cittadini che hanno sottoscritto un abbonamento per andare a fare qualche vasca nella struttura del Ctrs. "Pensando ai genitori, vogliamo che sia il luogo della "A" di attesa e non di "autismo"", conclude Paolo Aliata.