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Persone con disabilitą

A cura di Ledha

Archivio notizie

11/09/2015

Farfalle con le ruote

A Vigevano una scuola ha modificato la propria attivitą didattica e le strutture dell'edificio per accogliere due bambini con gravi disabilitą. Bollani (Anffas): "Un'esperienza incredibile".

L’avvio dell’anno scolastico è ormai alle porte. Con tante difficoltà per i bambini e i ragazzi con disabilità che molto spesso vedono minato il proprio diritto a frequentare regolarmente le lezioni. In questo scenario complicato, una bella eccezione la scuola elementare Ramella di Vigevano dove lo scorso 4 settembre è stato inaugurato lo spazio educativo “Le Farfalle” che verrà presentato domani, sabato 12 settembre, durante il convegno “Inclusione sociale e cittadinanza, il ruolo della scuola per una comunità a misura d’uomo” nell’ambito del progetto “Le farfalle con le ruote”.

“Questa scuola ha fatto un’esperienza incredibile”, commenta Marco Bollani della cooperativa “Come noi Anffas” che interverrà al convegno di domani assieme a Fabio Pirastu (Uildm). Per venire incontro alle esigenze di due bambini con gravi disabilità che quest’anno inizieranno a frequentare le elementari, la scuola ha apportato importanti cambiamenti alla propria didattica e - fisicamente - alla struttura dell’istituto per accogliere al meglio questi bambini.
“Abbiamo insistito perché questi alunni potessero stare con i loro compagni - spiega Marco Bollani -. I genitori ci hanno creduto e gli insegnanti hanno reagito nel modo migliore possibile”. Di fatto, è stato trasferito un ufficio amministrativo per permettere di creare uno spazio comunicante tra le due aule frequentate da questi bambini. “Che hanno bisogno di momenti di distensione - spiega Bollani -. In questo modo si sono creati spazi appositamente strutturati per poter fare una serie di operazioni che devono essere ripetute più volte nel corso della mattinata”.

Fin qui il lavoro sui muri. Parallelamente è stata portata avanti un’attività di presentazione del progetto a docenti e genitori. “All’inizio pensavamo che questi ultimi si sarebbero lamentati. E invece questo non è successo. Anzi, alcuni di loro hanno condiviso il fatto che i propri figli avessero avuto esperienze positive e si fossero arricchiti proprio grazie alla presenza in classe di un alunno con disabilità”, spiega Bollani.

Un progetto innovativo e coraggioso, che ribalta la didattica tradizionale (e l’apprendimento frontale) proponendo ai bambini nuove forme di apprendimento. “La disabilità è diventata acceleratore di cambiamento - sottolinea Bollani -. I bambini avranno la possibilità di alzare molto il livello di costruzione partecipata dei processi di apprendimento”. L’obiettivo ora è quello di replicare questa iniziativa e fare in modo che la scuola Ramella non sia un’eccellenza, ma un modello da imitare.

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