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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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03/11/2015

LEDHA scrive alla Regione: “Più attenzione per la neuropsichiatria infantile”

In un documento inviato al Consiglio Regionale si evidenzia la necessità di più risorse e una maggiore attenzione all'organizzazione dei servizi dedicati alla salute mentale dei bambini e degli adolescenti.


Fervono, in queste settimane, i lavori a Palazzo Lombardia per la messa a punto della riforma del sistema socio-sanitario regionale. Tuttavia c'è un “pezzetto” della salute dei cittadini lombardi – in modo particolare di quelli più giovani – che rischia di restare in un angolo. Si tratta del sistema delle Unità operativa di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Uonpia).
Per questo motivo LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità ha inviato un documento a Regine Lombardia in cui si richiede di dedicare una particolare attenzione alle Uonpia, per meglio pecificarne ruolo, funzioni, compiti e risorse. Si tratta infatti di servizi che rispondono ai bisogni di una fascia di popolazione molto più ampia e differenziata rispetto a quella tipica dei servizi di Salute mentale.


“Noi chiediamo da sempre per tutte le persone con disabilità una presa in carico globale e continuativa, che superi la frammentazione degli interventi e garantisca tempestività  d'intervento– commenta Alberto Fontana, presidente di LEDHA -. Questo passaggio è ancora più importante per i bambini e i ragazzi con disabilità che afferiscono alle Unità operativa di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, che rappresentano un tassello essenziale”. Le Uonpia, infatti, svolgono un ruolo cruciale per i processi di inclusione sociale e scolastica di molti bambini e ragazzi con disabilità. La necessità di questa particolare attenzione è dovuta anche al particolare stato di sofferenza di questi servizi che si trovano a far fronte a richieste e bisogni sempre più ampi e differenziate potendo contare su risorse materiale e culturali non adeguate.

L'iniziativa di LEDHA prende le mosse dall'osservazione delle difficoltà quotidiane di tante famiglie che non riescono ad accedere ai servizi, dalle loro associazioni territoriali, ma anche dalla stessa società scientifica di riferimenti (SINPIA) che di recente ha pubblicato sul suo sito un documento di analisi e riflessione che ben rappresenta la situazione reale delle UONPIA in Lombardia.

“Chiediamo che venga tenuto conto del fatto che la Neuropsichiatria infantile si occupa sia dell'area  neurologica, che psichiatrica, che della disabilità in età evolutiva – spiega Antonella Costantino, presidente del SINPIA -. Si tratta di un ambito molto vasto e non bisogna rischiare di perderne dei pezzi per strada”. Un'attenzione speciale da parte del legislatore su questo tema è tanto più urgente dal momento che l'organizzazione di questi servizi è molto fragile “dal momento che dobbiamo affrontare quotidianamente una sproporzione rilevante tra i bisogni e le risorse a disposizione”, aggiunge Costantino. “Le richieste sono in aumento e il personale è stabile o in diminuzione – continua -. Con utenti che non trovano risposte ai loro bisogni nel servizio pubblico e sono costretti ad andare a cercarle nel privato”.

Per questi motivi, LEDHA nel documento chiede alla Terza Commissione del Consiglio Regionale di impegnarsi a definire e rispettare standard organizzativi e di dotazione di risorse che prevedano lo stretto raccordo con l'area pediatrica, per migliorare la precocità della diagnosi e facilitare la gestione congiunta nel tempo; l'adeguata presenza di personale e di un direttore per ogni Uonpia. Si chiede inoltre di garantire “la stretta integrazione tra i servizi di Neuropsichiatria infantile e gli altri servizi sanitari, in modo particolare quelli riabilitativi, i servizi sociali comunali, le scuole e le altre agenzie sociali ed educative pubbliche e del terzo settore presenti sul territorio”.

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