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Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio notizie

15/04/2016

ISEE: ristretto per tutti

INPS pubblica un documento in cui chiarisce che per tutti i servizi di natura sociale e sociosanitaria rivolti alle persone con disabilità deve essere applicato l'ISEE ristretto. Fontana: "Ora Regione Lombardia modifichi il regolamento".

ISEE “ordinario” oppure “ristretto”? Quale di questi due strumenti deve essere applicato alle persone con disabilità per la compartecipazione alle spese socio-sanitarie? Alcune interpretazioni della normativa nazionale (Dpcm 159/2013) hanno creato situazioni che penalizzano le persone con disabilità.
Tra queste, oltre a quelle di numerosi Comuni, rientrano anche le linee guida emesse da Regione Lombardia nel marzo 2015, che, ad esempio, escludono alcuni servizi rivolti alle persone con disabilità (tra cui CSE e SFA) da quelli per cui è possibile richiedere l'applicazione dell'ISEE ristretto per la compartecipazione alla spesa.

LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabiltà attraverso il proprio Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi, ha spesso ribadito la propria posizione nelle sedi istituzionali più opportune. Inoltre, lo scorso febbraio, LEDHA ha pubblicato un articolato parere legale sulla questione. Evidenziando come l'ISEE ristretto (che “riduce” il nucleo familiare del beneficiario cui fare riferimento per il calcolo dell'ISEE solo al coniuge e ai figli) si debba applicare anche alle prestazioni sociali, laddove siano inserite in percorsi di natura socio-sanitaria.

Un chiarimento definitivo in merito alla questione è arrivato recentemente dall'INPS che sul suo sito ha pubblicato un documento dal titolo “Le risposte alle domande più frequenti rispetto al tema ISEE” e che raccoglie diversi quesiti posti da cittadini e associazioni sull'argomento. Tra questi, uno in particolare (V_27 del 26 gennaio 2016, che trovate a pagina 47) riguarda il campo di applicazione dell'ISEE sociosanitario: “... quale ISEE richiedere per concedere prestazioni agevolate (integrazioni rette) in ordine alla frequenza di un CSE?

L'Istituto di previdenza risponde in questo modo:

"Nella definizione di prestazione agevolate di natura sociosanitaria il DPCM 159/2015 fa rientrare anche il concetto di altri interventi rivolti alle persone con disabilità: in effetti tale definizione è così ampia da ricomprendere sia le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale che quelle sociali a rilevanza sanitaria, (...). In estrema sintesi si afferma che il CSE deve essere ricompreso tra i servizi per cui chiedere l'ISEE sociosanitario purché la persona abbia ottenuto il riconoscimento formale del grado di disabilità non autosufficienza”.


“Conformemente a quanto già affermato dal nostro servizio legale, INPS ritiene che tutti i servizi, sia quelli di natura sociale, sia quelli di natura sociosanitaria rivolti alle persone con disabilità siano da ricomprendere nella nozione di prestazione agevolata di natura sociosanitaria. E quindi debba essere applicato l'ISEE ristretto”, commenta Gaetano De Luca, avvocato del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA.

“Auspichiamo che, sulla base di quanto affermato dall'Inps in questa risposta, Regione Lombardia intervenga sulle linee guida pubblicate lo scorso marzo e le modifichi – conclude Alberto Fontana, presidente LEDHA - Applicando così un criterio che garantisca un'equa compartecipazione alle spese per le persone con disabilità”.

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