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Persone con disabilitā

A cura di Ledha

Archivio notizie

24/11/2016

Nasce LEDHA Varese

Nel corso dell'ultima assemblea del consiglio direttivo č stata accolta la richiesta del CVD di diventare il referente di LEDHA per il territorio della provincia di Varese.

Cresce ancora la rete di LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità. Nel corso dell'ultima assemblea del consiglio direttivo è stata accolta la richiesta del CVD – Coordinamento Varesino Disabilità (nato nel 2010) di diventare il referente di LEDHA per il territorio della provincia di Varese. “Il nostro obiettivo è quello di continuare a svolgere al meglio le attività e le iniziative che abbiamo promosso in questi anni come CVD - spiega il presidente di LEDHA Varese, Maurizio Colombo -. Entrare a far parte della rete di LEDHA è un salto di qualità necessario che va fatto”.
Alla neocostituita LEDHA Varese afferiscono diverse associazioni attive da anni sul territorio nella quotidiana assistenza alle persone con disabilità, come la sezione locale della Uildm, l'Associazione Parkinson Insubria (Aspi), l'associazione “Più di 21 ragazzi Down”, l'Aism Varese, l'Aias di Varese e Busto Arsizio, l'Anffas Ticino e di Luino, l'Associazione Varesina per il Mielomeningocele e l'Aisla di Varese. “Una squadra molto competente e motivata”, sottolinea Colombo.

Obiettivo dell'associazione è quello di continuare a lavorare per garantire il rispetto dei diritti delle persone con disabilità su diversi fronti – come ha sempre fatto in passato – ma avendo un “peso” diverso nelle trattative con gli enti locali interessati nei vari percorsi e progetti che coinvolgono le persone estremamente fragili, declinando le oggettive necessità acquisite con il progredire dei tempi dalla costituzione del CVD ad oggi.

“Il nostro primo passo sarà quello di andare a incontrare le istituzioni del territorio – spiega Maurizio Colombo -. Vogliamo sollevare alcuni problemi che per noi, come per LEDHA, sono cruciali. Ad esempio, il diritto all'inclusione scolastica, il tema della vita indipendente, il fondo per la non autosufficienza. Focalizzandoci, in una prima fase su non più di due o tre temi, per darsi un metodo certo di lavoro che garantisca una via il più possibile concreta verso la sicura risoluzione degli stessi. Il continuo cambiamento socio/economico in atto in questo particolare momento impone la rivisitazione di quelle dinamiche di associazionismo fin oggi percorse partendo dall'unione coesa e ben concertata di intenti ed azioni da chiedere alle Istituzioni locali”.


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