Un caffč letterario contro i pregiudizi
Ha aperto da un paio di mesi "raB" un caffč letterario che ribalta luoghi comuni e stereotipi: dietro al bancone, persone con problemi di salute mentale. In corso San Gottardo a Milano.
Corso San Gottardo 41, Milano. “Questo non è un bar”. L’insegna del locale (un’immagine in bianco e nero che ricorda un celebre quadro di Magritte) è già tutta un programma, perché “raB” non è solo un elegante caffè letterario dove gustare una fetta di torta, bere una birra o trascorrere un pomeriggio di lavoro in tutta tranquillità. È un modo per ribaltare luoghi comuni e stereotipi. Dietro al bancone, si alternano otto persone, alcune delle quali con problemi di saluta mentale.
Un luogo informale in cui passare del tempo, studiare, scrivere una mail o anche solo per bere un caffé al volo. In un angolo una piccola lavagna in cui sono segnati i caffé in sospeso lasciati dai clienti. C'è poi lo scaffale per il bookcrossing. “Le persone ci vengono per il servizio che offriamo -spiega all’agenzia Redattore Sociale, Silvia Gargantini, una degli otto soci della cooperativa Baracca che ha dato vita a questo caffè -. Poi conoscendoci scoprono anche la storia di ciascuno di noi. Ma certo non vogliamo che i clienti vengano per solidarietà. Il nostro obiettivo è eliminare le barriere e i pregiudizi".
Il progetto di “raB” nasce nel 2011 dall’idea di alcuni volontari dell’associazione “Handicap su la testa!”. Rab è aperto il martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 19, dal giovedì al sabato dalle 9.30 alle 2 di notte e la domenica pomeriggio (14.30 -19). Oltre ai caffè, ai dolci e ai tramezzini durante le aperture serali il locale propone eventi di vario genere. Perché, come spiega Silvia, “anche la cultura può aiutare a superare le barriere”.