Mondiali di tiro con l'arco: argento per gli azzurri
L'italiano Alberto Simonelli č il secondo atleta paralimpico a ottenere una medaglia durante i mondiali di tiro con l'arco, disciplina in cui atleti con disabilitā e non possono competere fianco a fianco.
Ai mondiali di tiro con l’arco di Città del Messico (che si sono conclusi oggi), l’Italia si è aggiudicata la medaglia d’argento nella specialità compaund: solo i fortissimi americani sono riusciti a battere il trio formato da Sergio Pagni, Federico Pagnoni e Alberto Simonelli con il punteggio di 235-228. L’Italia conquista comunque una medaglia importantissima, che mancava in bacheca dal 2003.
Alberto Simonelli, vice campione paralimpico e portacolori delle Fiamme Azzurre, è il secondo atleta paralimpico della storia a vincere una medaglia durante i mondiali di tiro con l’arco, disciplina in cui gli atleti con disabilità possono gareggiare assieme agli atleti normodotati. In precedenza ci era riuscito Kevin Polish che aveva ottenuto la medaglia d’oro a Madrid nel 2005.
“Sono molto felice, abbiamo lavorato molto per essere qui ed è qualcosa che volevo davvero”, ha commentato Alberto Simonelli qualche giorno prima della finale. “Durante la coppa del mondo abbiamo tirato bene e abbiamo una costanza di risultati, quindi siamo molto contenti di averlo confermato qui”, ha commentato Sergio Pagni. Alla domanda su come sia gareggiare con un compagno di squadra in carrozzina Pagni -due volte vincitore della Hyundai Archery World Cup- ha risposto: “Non ci sono differenze. La cosa più importante è avere un grande arciere in squadra”.
Il percorso verso l’argento
L’Italia del compound ha iniziato il suo percorso battendo al primo turno la Turchia di Cagiran, Elmaagacli e Yakali. Gli azzurri si portano in vantaggio di tre punti dopo le prime due volée concluse 58-57 e 59-57, poi subiscono la rimonta avversaria (58-54) ma riescono a vincere il match grazie alla contro-rimonta nelle ultime sei frecce (57-53) che vale il 228-225 finale.
Ai quarti di finale Pagnoni, Pagni e Simonelli si trovano di fronte la Francia di Deloche, Genet e Peineau, numero uno del tabellone. Dopo sei frecce la situazione è in parità 57-57, poi l’Italia allunga con il 60-58 che viene però subito pareggiato dal 58-56 successivo. L’equilibrio regna sovrano e anche le ultime sei frecce non cambiano la storia della gara concludendosi sul 57-57. il 230-230 rimanda la decisione allo shoot off dove gli azzurri vincono 29-28.
Un capolavoro che fa da preludio alla grande rimonta della semifinale contro la Croazia (Buden, Markes, Vavro). La gara che vale la finalissima è un’altalena di emozione: prima volée 59-58 per gli azzurri, poi i croati trovano l’allungo con i 60-59 e 59-58 che lasciano l’Italia a meno uno (177-176) a sei frecce dal termine. Ed è proprio all’ultima volée che Sergio Pagni, Federico Pagnoni e Alberto Simonelli fanno la differenza: i loro tiri finiscono tutti sul 10 e costringono all’errore gli avversari che dopo cinque “10” piazzano una freccia sul 6. La gara finisce così 236-233 e regala la finale all’Italia che però cede di fronte ai fortissimi americani.
Steve Anderson, Braden Gellenthien e Kristofer Schaff realizzano una gara quasi perfetta e conquistano la medaglia d’oro con 235 punti contro i 228 degli azzurri. Gli statunitensi partono fortissimi e si portano in vantaggio di due punti nel primo end, con un 59 a 57. Stesso copione nel secondo end, con gli USA che aumentano di un punto il distacco e si portano sul 117-114. Gli azzurri non riescono a cambiare marcia nemmeno nel terzo end e gli avversari allungano ancora sul 176 a 171. L’ultimo end vede gli azzurri partire bene, con 30 punti nelle prime tre frecce, ma gli Stati Uniti rispondono con altrettanti punti e infrangono quindi i sogni di gloria della squadra azzurra.