Mantova, stazione inaccessibile per le persone con disabilità visiva
Nell'atrio della stazione non sono stati installati i percorsi tattili (Loges) che permettono a ciechi e ipovedenti di orientarsi nello spazio. Gavioli (Uici): "Mancano punti di riferimento che permettano di muoversi in autonomia"
I recenti interventi di riqualificazione degli spazi della stazione ferroviaria di Mantova, hanno reso la struttura inaccessibile per le persone con disabilità visiva. All’interno degli spazi della stazione, infatti, mancano i percorsi tattili (i cosiddetti Loges), che invece sono presenti all’esterno e sulle banchine. “Una volta superata la porta d’ingresso, le persone non vedenti o ipovedenti si trovano in seria difficoltà –spiega Mirella Gavioli, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Mantova-. Ci si trova in un ambiente abbastanza ampio, ma senza punti di riferimento che permettano di raggiungere in autonomia la biglietteria o le scale”.
La denuncia è arrivata nei giorni scorsi dalle pagine del quotidiano locale “La Gazzetta di Mantova”. E le criticità non si fermano all’atrio della stazione: anche nel sottopasso –dove pure il percorso tattile è presente- il percorso tattile ha un contrasto cromatico troppo debole con il pavimento. “Questa situazione penalizza in modo particolare le persone ipovedenti –spiega Gavioli- che spesso non usano il bastone guida ma seguono la traccia cromatica del Loges per spostarsi”.
Eppure, prima del completamento dei lavori, gli spazi della stazione erano accessibili anche alle persone con disabilità visiva, grazie all’installazione di una segnaletica e di una guida tattile provvisori ma funzionali. “Una ristrutturazione dovrebbe, per sua natura, migliorare e rendere più accessibili gli spazi. Non il contrario”, aggiunge Mirella Gavioli. Puntualizzando come la sua associazione abbia cercato diverse volte di mettersi in contatto con Centostazioni, sia all’epoca del primo cantiere sia a lavori ultimati. “Spiace constatare che non ci sia stata disponibilità all’ascolto di chi, quotidianamente, ha bisogno di questi ausili per potersi spostare negli spazi pubblici –conclude Gavioli-. Questo avrebbe permesso di risparmiare tempo e risorse”.