Inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriale. Luci e ombre delle linee guida
Positiva la decisione di Regione Lombardia di avviare una sperimentazione rivolta ai bambini fino a 36 mesi. Il commento del Gruppo LEDHA Scuola
Luci ed ombre nel testo della delibera approvata da Regione Lombardia (DGR XI/1682) sulle Linee guida per lo svolgimento dei servizi a supporto dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriale. “Consideriamo positivo quanto enunciato nella premessa della Delibera, cioè la volontà di sperimentare un modello di offerta adeguato ai bambini che frequentano l’asilo nido (fino a 36 mesi)”, si legge nel documento diffuso dal gruppo LEDHA scuola, a commento della delibera. La sperimentazione dei servizi a supporto dell’inclusione dei bambini con disabilità sensoriale era una richiesta avanzata da ANS (Associazione nazionale subvedenti) e a.l.f.a. sin dalla stesura delle Linee guida per l’anno scolastico. 2017/18.
Un ulteriore elemento positivo è l’impegno -specificato nella premessa della delibera- di intraprendere un percorso di lavoro condiviso tra le Direzioni Regionali interessate “finalizzato a definire indirizzi regionali omogenei in materia di formazione/aggiornamento e titoli professionali richiesti al personale operante nei servizi di inclusione scolastica rivolti a bambini/studenti con disabilità sensoriale”. Il gruppo LEDHA scuola, tuttavia, sottolinea alcune criticità e alcune aspettative per il futuro, a partire dalla richiesta di valorizzare ed evidenziare meglio il ruolo dell’assistente alla comunicazione per gli alunni con disabilità visiva
Ci sono poi altre proposte di modifica -presentate da ANS e da altre associazioni aderenti a LEDHA- che non sono state recepite dalle ultime delibere del 2018 e del 2019. Tra queste, l’esclusione degli ipovedenti lievi tra i destinatari degli interventi di assistenza alla comunicazione.
Inoltre, per quanto riguarda il fabbisogno assistenziale le Linee guida 2019/20 genericamente stabiliscono, senza fare riferimento al PEI, che “lo studente con disabilità sensoriale ha diritto agli interventi e ai servizi in relazione alla natura e alla consistenza della limitazione delle funzioni, alla capacità complessiva individuale residua e all’efficacia delle terapie riabilitative”. “Sappiamo che questo è un argomento cruciale relativo al Decreto Inclusione n.66, attualmente in discussione in Parlamento. Il riferimento al PEI è quasi unanimemente ritenuto fondamentale per la lettura dei bisogni e la programmazione degli interventi per l’inclusione”, concludono Donatella Morra e Carla Mondolfo del Gruppo LEDHA scuola.