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Persone con disabilitą

A cura di Ledha

Archivio notizie

31/10/2019

In montagna e in cittą: le persone fragili possono essere "Dappertutto"

A Sondrio, il progetto promosso da "Tecnici senza barriere", CSV, e CAI ha come obiettivo quello di rendere pił accessibili alle persone con disabilitą i sentieri di montagna

Le persone fragili hanno un ruolo importante nella società. “Quello di equilibratore valoriale, che mette le persone di fronte ai propri limiti e alle proprie fragilità. Questo permette a ciascuno di noi di capire che tante cose che abbiamo e che diamo per scontate invece non lo sono, ma, soprattutto, ci aiuta a capire che possiamo fare qualcosa di utile per gli altri”. Con queste parole Walter Fumasoni, presidente dell’associazione “Tecnici senza barriere” ha spiegato il senso del progetto “Dappertutto” che è stato presentato nei giorni scorsi a Sondrio
 
Obiettivo di questo progetto è quello di favorire le relazioni tra le persone “sane” e la popolazione fragile. Che non comprende solo anziani e persone con disabilità, ma anche le tante persone che -magari a seguito di un banale incidente o di una malattia- devono affrontare un momento di fragilità temporanea. “La rete dappertutto vuole infrangere la sensazione di isolamento che hanno le persone con disabilità facendo loro capire che hanno un ruolo sociale importante ed è giusto che si sentano parte attiva della società”, spiega Fumassoni.
 
Il fine ultimo, dunque, è quello di rendere accessibili e accoglienti le città, aiutare concretamente le persone con disabilità a eliminare le barriere architettoniche. Vista la peculiarità geografica della provincia di Sondrio, non poteva mancare un’attenzione particolare alle montagne che, come ricorda Massimo Pinciroli, del Centro di servizio per il volontariato di Monza, Lecco e Sondrio “in base a quanto previsto dalla Dichiarazione di Norcia, devono essere messi a disposizione di tutti, compatibilmente con i limiti che ciascuno porta”.
 
Nell’ultimo anno sono state effettuate 20 uscite con la “joëlette” (una speciale carrozzina mono-ruota che permette alle persone con disabilità di percorrere i sentieri di montagna) in tutto il territorio della provincia, da Livigno alla Valchiavenna e anche al di fuori, come Bergamo e Milano.
Tra i progetti futuri c’è anche la realizzazione di una Casetta dell’Accessibilità in media Valtellina (il luogo individuato è ad Albosaggia, sul Sentiero Valtellina) che funga come punto base di riferimento e infopoint per tutte le persone con fragilità che vogliono andare in montagna. Lì si potrà avere in maniera gratuita una o più joëlette, formarsi per la sua conduzione e percorrere uno dei sentieri accessibili della nostra provincia fino ad arrivare ad un rifugio alpino, che sarà appositamente dotato di una carrozzina. Il progetto “Dappertutto” ha ottenuto il Marchio Valtellina per la diversificazione dell’offerta turistica del territorio e l’accessibilità per tutti.
 
Vanno in questa direzione, la mappatura di 20 sentieri accessibili disponibili online, realizzata grazie al portale wikiloc (potete scaricare l’app gratuita e seguire la mappa direttamente dal cellulare), e la possibilità per le strutture ricettive valtellinesi e valchiavennasche di segnalare la propria accessibilità tramite un apposito form presente sul sito dappertutto.org. Per essere definiti accessibili sia gli alberghi che i sentieri devono possedere determinati requisiti: i volontari e i tecnici di “Dappertutto” sono a disposizione per fornire alle persone e agli esercenti interessati tutte le informazioni.

“Lo facciamo da 40 anni e siamo orgogliosi di dare una mano e di portare più gente possibile, anche da fuori provincia, il Parco Nazionale dello Stelvio acquisterà una decina di 'joëlette' e le metterà a disposizione del territorio e abbiamo coinvolto anche le Comunità montane per sistemare i sentieri e farli diventare accessibili a tutti”, conclude Luciano Bertolina, presidente del Coordinamento delle sezioni valtellinesi del CAI.

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