Vita Indipendente: il Comitato Lombardo lancia un appello al Consiglio Regionale della Lombardia
Di Ida Sala*
Il Consiglio Regionale della Lombardia sta discutendo la Proposta di Legge sul "Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario", legge che una volta approvata traccerà l'indirizzo normativo delle prestazioni sociosanitarie riconosciute ai cittadini lombardi.
Il "Comitato lombardo per la Vita Indipendente delle persone con disabilità" ha proposto vari emendamenti a tale Proposta di Legge per introdurre nella normativa regionale la filosofia e la pratica della Vita Indipendente, il diritto delle persone a perseguirla ed il dovere delle Istituzioni regionali e locali a garantirla.
Tra le proposte sopraindicate sono di primaria importanza l'Assistenza Personale Autogestita e un finanziamento apposito, fondo fino ad ora inesistente in Lombardia.
Il loro accoglimento è fondamentale per tutte le persone che, a causa della loro disabilità, sono costrette a vivere una vita mutilata dei diritti di cui godono le persone cosiddette normodotate e per tutti coloro che in Lombardia operano affinché l'Assistenza Personale Autogestita diventi un diritto reale, esigibile ed adeguatamente finanziato.
Non ha tuttavia trascurato, il "Comitato lombardo per la Vita Indipendente delle persone con disabilità", di richiedere la personalizzazione degli interventi, prassi prevista dalla legge nazionale 328/2000 ma ancora straordinaria in Lombardia, avendo a cuore anche i diritti di tutte quelle persone con disabilità che non intendono o non possono avvalersi dell'Assistenza Personale Autogestita.
Nel corso di questa settimana e forse anche della prossima il Consiglio Regionale lombardo si riunirà ripetutamente.
E' dal 2000 che il "Comitato lombardo per la Vita Indipendente delle persone con disabilità" reclama pressoché inascoltato la regolamentazione regionale di un diritto, quello di veder garantito "il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese" sancito dalla Costituzione italiana.
La legge nazionale 162/98 rappresenta, per le persone con disabilità, la traduzione legislativa di questo fondamento e ad essa, al suo art. 39, comma 2, lettera l-ter, le istanze del "Comitato lombardo per la Vita Indipendente delle persone con disabilità" si rifanno.
Fino ad oggi la politica dell'Amministrazione Regionale lombarda nei confronti dei cittadini con disabilità si è dimostrata nel suo complesso indifferente, distratta, certamente avara, nonostante la buona volontà di parte dell'opposizione.
Ma perché rinunciare alla speranza?
Come hanno saputo fare nel Veneto, dove la Giunta di centro destra dispone di una maggioranza schiacciante (per la Vita Indipendente e per l'aiuto alla persona, in applicazione della 162, nel 2007 sono stati stanziati 9.100.000,00 €), le persone con disabilità della Lombarda sapranno trovare le parole e i modi per persuadere politici, amministratori, cittadine e cittadini che la loro lotta solo apparentemente riguarda una minoranza ma, al contrario, che: "attorno a ogni persona con disabilità che sia libera, si aprono spazi di libertà per madri, padri, fratelli, sorelle, figli, figlie, mogli, mariti, compagne, compagni, amiche, amici con esse in relazione".
* Comitato lombardo per la Vita Indipendente