Confermata la strategia europea sulla disabilità: le richieste di EDF
L'European disability forum chiede alla Commissione europea "un maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità nel processo di pianificazione, implementazione e monitoraggio della strategia"
Il 16 gennaio, in occasione della conferenza “Verso l’inclusione 2020", la Commissaria europea all'Inclusione e all'uguaglianza Helena Dalli ha confermato che la Commissione Europea si è impegnata a presentare una “Strategia europea sulla disabilità post 2020” più incisiva. Un impegno presente anche nella comunicazione "Un'Europa sociale forte per un'equa transizione" pubblicata il 14 gennaio 2020.
L'European disability forum (EDF) ha accolto con favore questa conferma e ha ribadito le proprie richieste per una strategia rinforzata, in particolare l'istituzione di punti focali per la disabilità in tutte le DG e Agenzie della Commissione e in tutte le istituzioni dell'Unione europea. "Il principale punto focale per la disabilità dovrebbe essere inserito presso il Segretario Generale della Commissione, per riflettere la trasversalità delle questioni relative alla disabilità -si legge nel comunicato di EDF-. Questa è anche una richiesta del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità nelle Osservazioni conclusive del Comitato CRPD".
Si chiede inoltre alla Commissione europea un maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità nell'intero processo di pianificazione, implementazione e monitoraggio della strategia. Inoltre si chiede alle istituzioni dell'Unione europea di garantire "la disponibilità di dati disaggregati sulla disabilità, attraverso Eurostat". Elemento essenziale per monitorare l'efficacia della strategia.
Per quanto riguarda il contenuto della strategia, EDF chiede che gli sforzi della Commissione si concentrino sui seguenti settori:
- Uguaglianza: garantire l'adozione di una legislazione antidiscriminatoria che protegga le persone con disabilità in tutti i campi; assicurare che tutte le infrastrutture e i progetti finanziati dai fondi UE abbiano norme che ne garantiscano l'accessibilità.
- Partecipazione, libera circolazione e vita indipendente: porre fine alla segregazione nelle strutture residenziali di assistenza: garantire un investimento significativo nella transizione dalla vita in istituto alla vita in comunità; assicurare l’armonizzazione delle procedure di riconoscimento e di valutazione della disabilità e il trasferimento del diritto ad usufruire del servizio di assistenza quando ci si trasferisce in un altro paese dell'UE: questo è essenziale per garantire la libera circolazione;
- Accessibilità: garantire l'investimento nell'accessibilità dell'ambiente edificato e dei trasporti (e assicurare che i fondi UE non finanzino mai prodotti, servizi o infrastrutture inaccessibili); l'accessibilità deve essere inclusa come condizione preliminare in ogni iniziativa UE riguardante le nuove tecnologie e la ricerca, e l'UE dovrebbe agire per assicurare la disponibilità e l'accessibilità economica delle tecnologie assistive;
- Occupazione e formazione: la strategia deve potenziare gli obblighi per assicurare gli accomodamenti ragionevoli sul posto di lavoro; perseguire una legislazione che impedisca alle persone con disabilità di essere pagate al di sotto del salario minimo; applicare meglio la direttiva esistente sulla non discriminazione nel lavoro; garantire che i fondi dell'UE facilitino l'impiego delle persone con disabilità nel mercato del lavoro aperto, in parte investendo nella formazione professionale;
- Istruzione e cultura: la strategia deve attuare pienamente il diritto all'istruzione inclusiva nel sistema ordinario; deve garantire l'accessibilità e l'inclusione dell'istruzione continua e dell'apprendimento permanente; assicurare l'accessibilità e il sostegno quando necessario nei programmi di finanziamento dell'UE, come Erasmus+, il Corpo di Solidarietà uropeo e l'Europa Creativa;
- Povertà ed esclusione sociale: assicurare l’armonizzazione degli standard per un'adeguata protezione sociale; garantire che le persone con disabilità non perdano il diritto a future indennità per disabilità se hanno lavorato; e quando lavorano, le persone dovrebbero essere autorizzate a continuare a ricevere le indennità di disabilità necessarie per compensare i costi aggiuntivi legati alla disabilità;
- Azione esterna: investire seriamente nei diritti delle persone con disabilità nei paesi terzi. Garantire che tutti i progetti e le infrastrutture sostenute dai fondi dell'UE siano accessibili e inclusivi per le persone con disabilità e che i fondi dell'UE investano nell'attuazione e nel monitoraggio del Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e nel rafforzamento delle capacità delle organizzazioni di persone con disabilità;
- Mainstreaming della disabilità: la strategia deve osservare e garantire che tutte le iniziative dell'UE tengano conto dei diritti e dei bisogni delle persone con disabilità. Particolarmente importante per assicurare che le questioni relative alla disabilità siano incluse nel Green New Deal for Europe, nella Garanzia per i Giovani, nella Strategia per i Giovani dell'UE, nel Garante per i Minori e nella Strategia per l'Uguaglianza di Genere, e nel lavoro del Gruppo di Alto Livello sul Mainstreaming di Genere e dell'Istituto Europeo per l'Uguaglianza di Genere;
- Sensibilizzazione: la strategia deve sostenere e prevedere campagne di sensibilizzazione sulle barriere che ancora incontrano le persone con disabilità, comprese le disabilità invisibili. Le campagne dovrebbero sottolineare la discriminazione multipla e intersettoriale di alcuni gruppi di persone con disabilità, in particolare per quanto riguarda le donne e le ragazze, le persone LGBTI, i migranti e i rifugiati e le minoranze etniche.