Spetta ai Comuni verificare e garantire la continuitā didattica agli studenti con disabilitā
"Promuovere e favorire, per quanto possibile, la continuitā didattica ed educativa" č l'invito fatto da Regione Lombardia agli enti locali. Abet (LEDHA): "Non č un diritto esigibile, ma un'ottima opportunitā"
Regione Lombardia invita i Comuni a "promuovere e favorire, per quanto possibile, la continuità didattica ed educativa" agli studenti con disabilità del secondo ciclo garantendo il supporto a domicilio degli assistenti specialistici per le ore assegnate a ciascuno studente in base al PEI. La possibilità di richiedere tale supporto, è contenuta nella comunicazione "Inclusione scolastica degli studenti disabili di secondo ciclo" del 9 marzo 2020 inviata da Regione Lombardia ai Comuni del territorio e ad Anci Lombardia.
Gli studenti, infatti, non potranno frequentare le lezioni fino al 3 aprile, in ottemperanza al decreto emesso dal Governo al fine di contenere la diffusione del Covid-19 (Coronavirus). In molti istituti sono stati attivati corsi online o la possibilità di svolgere varie attività su piattaforme digitali, ma non sempre queste piattaforme sono accessibili agli alunni con disabilità, infatti "non sempre sono in grado di svolgere in autonomia attività didattica a distanza", attraverso piattaforme online o strumentazioni tecnologiche. Per questo motivo Regione Lombardia ha dato la possibilità ai Comuni di intervenire per garantire la continuità didattica ed educativa degli studenti con disabilità anche tramite la partecipazione alla formazione a distanza o lo svolgimento di lavoro scolastico personale favorendo “la presenza e il supporto dell'assistente specialistico per le ore assegnate a ogni studente".
“Siamo contenti di questa comunicazione attenta ai diritti degli studenti con disabilità da parte della Direzione all’Istruzione della Regione Lombardia -commenta Laura Abet del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi-. Ma ricordiamo che non è un diritto esigibile, ma solo una ottima opportunità data alle istituzioni di valutare, caso per caso, di attivare questo servizio”.
Le ore fruite in ambito domiciliare -precisa ancora Regione- saranno riconosciute ai fini della rendicontazione "in relazione alla documentata progettualità attuata dall'istituto scolastico o formativo frequentato".
Si può quindi chiedere l’autorizzazione -in accordo con famiglie, Comuni e istituzioni scolastiche- per avere l'affiancamento da parte dell'assistente specialistico presso il domicilio dello studente "entro le ore previste nel PEI e assegnate da Regione Lombardia, sempre nel rispetto delle regole comportamentali emanate dal Ministero della Salute”, ovviamente.
Questa comunicazione si aggiunge a quanto previsto dall’art 9 del Decreto legge n. 14 del 9/3/2020 previsto per tutte le scuole di ogni ordine e grado di Italia: "Durante la sospensione del servizio scolastico, gli enti locali possono fornire, tenuto conto del personale disponibile…l’assistenza agli alunni con disabilità mediante erogazione di prestazioni individuali domiciliari, finalizzate al sostegno nella fruizione delle attività didattiche a distanza".
In definitiva spetta ai Comuni monitorare in modo attivo tutte le situazioni di persone con disabilità e familiari bisognosi di sostegno: un’importante opportunità riconosciuta agli studenti con disabilità che si trovino ad affrontare questa emergenza in condizione di maggior isolamento.