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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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Milano - 13/06/2009

Fuori dove?

Una giornata per discutere e far discutere sul rapporto tra disagio psichico e territorio

Fuori dove 2009 porta ancora in Piazza Mercanti, nel centro e cuore di Milano, i percorsi di emancipazione di chi soffre di disagio psichico, andando a indagare e a discutere con la città queste 'vie del fuori', questi modi per reinventare e riprogettare una vita che rischia di sfuggire di mano.
Fuori dove 2009 è dedicato al tema del "protagonismo degli utenti". "Utenti" sono, nel gergo degli addetti ai lavori in psichiatria, coloro che "usano", usufruiscono dei servizi psichiatrici. "Essere un utente", in questo senso, può diventare un'etichetta fonte di esclusione, rispetto a una società non preparata e timorosa. "Essere un utente", tuttavia, può anche risultare l'inizio di un tragitto in cui recuperare un ruolo attivo, e ritrovare, o reinventare, un'identità: nei percorsi di cura, nei gruppi di self-help, nel sostegno all'abitare, nell'integrazione lavorativa, nelle forme artistiche.
Non più l'utente che sparisce dietro la sua etichetta, ma l'utente che diventa protagonista, e apre una strada praticabile: è questo il tema che Fuori Dove 2009 porta in Piazza Mercanti, in collaborazione con il Network Associazioni Milanesi, Fare Assieme Lombardia e grazie al sostegno del Comune e della Provincia di Milano.
Un serrato confronto con la città, dove le testimonianze si intrecciano con le esperienze riuscite, dove le domande si prolungano in gesti e performance artistiche, dove operatori, attori, intellettuali,musicisti, cittadini, chi più chi meno "utente", danno vita a una giornata-evento, che fa essere ciò su cui rifl ette.
Fuori Dove?

Ed è attraverso la riapparizione di questi saperi dal basso [...] quello dello psichiatrizzato, quello del malato, quello dell'infermiere, quello del medico, ma come sapere parallelo e marginale rispetto al sapere della medicina - quel sapere che chiamerei "il sapere della gente" (e che non è affatto un pensiero comune, un buon senso, ma è, al contrario, un sapere particolare, locale, regionale, un sapere differenziale, incapace di unanimità e che deve la sua forza solo alla durezza che oppone a tutti quelli che lo circondano) -, è attraverso la riapparizione di questi saperi locali della gente, di questi saperi squalifi cati, che si è operata la trasformazione.

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