Essere facilitatori non barriere: Dal dolore innocente alla speranza di cambiamento.
È possibile comprendere che anche la diagnosi di un deficit è un dato che non va assolutizzato ma che può avere una storia evolutiva?
È possibile dopo una prima comunicazione dolorosa creare contesti di aiuto e di cura che rivelino anche delle prospettive di cambiamento per la famiglia?
L'abilità propone a tutti gli operatori che operano in campo socio-sanitario ed educativo un approccio al tema della disabilità nell'infanzia partendo da una riflessione interdisciplinare sul tema del dolore innocente per arrivare al nuovo modello biopsicosociale di interpretazione della disabilità ICF dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Il corso "Essere facilitatori non barriere" è articolato in due seminari a cui partecipano autorevoli esponenti:
15 gennaio 2007 h. 14.00-18.00
Sala Convegni palazzo reale, Milano
"Il dolore della disabilità" Coordina Franco Bomprezzi (giornalista, caporedattore agenzia AGR).
Intervengono tra gli altri Elio Tesio (psicoterapeuta), Vito Mancuso (Università San Raffaele di Milano), Tarcisio Plebani (Consorzio La Cascina - Villa d'Almè- Bergamo), Adriano Pessina (Università Cattolica, Milano), Raffaella Ausenda (storica dell'arte).
24 gennaio 2007 h. 9.30-12.30
Sala Convegni palazzo reale, Milano
"Il bambino con disabilità e il suo ambiente alla luce di ICF. Siamo barriere o facilitatori?"
Matilde Leonardi, gruppo Headnet Direzione Scientifica Istituto Neurologico Besta.