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Persone con disabilitą

A cura di Ledha

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Milano - 13/12/2018

Regione Lombardia, Sala Pirelli - via Fabio Filzi 22

Persone e territorio: indispensabili interpreti del nuovo piano di salute mentale

Seminario promosso dal Forum del Terzo Settore Lombardia e altre associazioni impegnate per la tutela del diritto alla salute mentale

“Persone e territorio: indispensabili interpreti del nuovo piano di salute mentale” è il titolo del seminario in programma giovedì 13 dicembre dalle ore 9 alle ore 13 presso la Sala Pirelli della Regione Lombardia (via Fabio Filzi 22) a Milano.

A due anni dall’approvazione della Riforma regionale salute mentale, LR 29 giugno 2016 n. 15, “Evoluzione del sistema sociosanitario Lombardo”, molte le criticità ed i ritardi nella sua applicazione e nello sviluppo dell’integrazione socio-sanitaria. Oggi si parla anche della stesura di un nuovo Piano Regionale Salute Mentale, occasione questa che accogliamo con favore ma che richiederà, data l’importanza programmatoria, una attenta analisi sui punti di forza e sulle criticità determinate anche dai mancati cambiamenti e dai ritardi applicativi della LR. N. 15. Legge che, in modo innovativo, stabiliva che “Afferiscono all'area della salute mentale gli ambiti delle dipendenze, della neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, della psichiatria, della psicologia e della disabilità psichica.

Per garantire appropriati percorsi di cura, i servizi dipendenze, neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, psichiatria, psicologia, disabilità psichica dell'area della salute mentale operano in un'ottica di coordinamento e integrazione favorendo, dove necessario, il coordinamento anche con altri dipartimenti e strutture organizzative.

È ora quindi di mettersi al lavoro, per dare attuazione a quei contenuti innovativi della riforma che abbiamo fortemente sostenuto: il passaggio da un modello culturale e clinico basato su interventi prevalentemente sanitari, ancora troppo centrato su ricoveri residenziali (che assorbono il 70% delle risorse) che possono produrre anche cronicità, a un modello di presa in cura che pone al centro ogni singola persona, tenendo conto dei complessi e diversificati bisogni della stessa. Bisogni che devono essere individuati sulla base di un progetto di vita personalizzato, costruito insieme all’interessato, alla famiglia e agli altri soggetti coinvolti.

Ci troviamo di fronte alla necessità di un passaggio culturale delicato e complesso, di costruzione di nuove pratiche atte a promuovere opportunità, contesti relazionali, familiari e sociali utili a favorire un senso di appartenenza della persona e una migliore inclusione sociale. Un cambio di paradigma che si deve consolidare anche in Lombardia e che, come avvenuto per la chiusura degli ex OO.PP., comporterà certamente non poche difficoltà e resistenze.

Un cambiamento che chiama al lavoro la Politica, a cui chiediamo, fra l’altro, di investire nell’area della salute mentale così come definita dalla Legge 15 per il 6 % della spesa sanitaria. Un cambiamento che vede coinvolte le Istituzioni, i servizi di Salute Mentale, gli Enti Locali, la comunità con i propri territori, il Terzo Settore, le Associazioni dei familiari, i cittadini, gli utenti stessi. E ribadiamo con forza che a questi ultimi non va dato solo ascolto e parola ma “accoglienza”, in quanto pronti ad essere non solo “consumatori” ma anche produttori di beni e servizi e pronti a co-progettare e co-produrre percorsi di inclusione ed emancipazione sociale.

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