Piazza Castello 3
"Di chi è la colpa?"
Il corso intende affrontare il delicato tema della responsabilità legale (civile e penale) degli operatori sociali (educatori e assistenti) che lavorano nei servizi educativi
Fondazione ESAE, organizza il corso "Di chi è la colpa? La responsabilità degli operatori e il diritto all'inclusione sociale degli utenti con disabilità" rivolto a coordinatori, responsabili di strutture e servizi, educatori, psicologi (insegnanti) ed intende affrontare il delicato tema della responsabilità legale alla luce della sempre più diffusa affermazione del divieto di discriminazione per motivi connessi alla disabilità, introdotto dal nuovo sistema di tutela antidiscriminatoria.
Appuntamento venerdì 28 giugno 2018 dalle ore 9.30 alle ore 17.30 a Milano (piazza Castello 3).
Costo: 115 euro
Il corso intende affrontare il delicato tema della responsabilità legale (civile e penale) degli operatori sociali (educatori e assistenti) che lavorano nei servizi educativi (assistenti ad personam nelle scuole), sociali e socio-sanitari (centri diurni CSE e CDD, centri formazione all'autonomia SFA, comunità alloggio, comunità socio-sanitarie CSS e residenze sanitarie per disabili RSD) di cui beneficiano le persone con disabilità. Il focus del corso è quello di mettere in relazione tale responsabilità (per i possibili danni subiti da terzi, dagli stessi operatori e/o dagli stessi utenti dei servizi) con il dovere degli operatori di garantire e di promuovere la massima inclusione sociale possibile delle persone con disabilità, alla luce della sempre più diffusa affermazione del divieto di discriminazione per motivi connessi alla disabilità, introdotto dal nuovo sistema di tutela antidiscriminatoria.
Il corso ha quindi l'obiettivo di riflettere su come poter realizzare al meglio questo delicato equilibrio tra esigenze di protezione ed esigenze legate all'inclusione sociale delle persone con indubbie menomazioni fisiche , psichiche e sensoriali, nonché infine fornire agli operatori gli strumenti su come gestire i possibili rischi senza essere costretti a rinunciare a fornire ai propri utenti concrete esperienze ed attività inclusive.