Presentazione del progetto "Modello di cura integrativa"
Primo appuntamento di un ciclo di dieci convegni promosso dall'associazione "Parkinson Italia". Obiettivo: diffondere un sapere condiviso per migliorare le capacitą di gestione della patologia
Confederazione Parkinson Italia, grazie al contributo di Banca d’Italia e al supporto di Ralpharma, dà il via al progetto “Modello di cura integrativa”. Terapia farmacologica, attività fisica e nutrizione costituiscono il "Modello di cura integrativa" che verrà diffuso attraverso attività formative/informative realizzate sul territorio nazionale rivolto alle persone con malattia di Parkinson e ai loro familiari e ai rappresentanti associativi, attraverso la costruzione di un sapere comune e condiviso, per raggiungere l’obiettivo di migliorare le capacità di orientamento e gestione della propria patologia aderendo ad un “Modello di Cura Integrativa” che rappresenta una garanzia di efficacia nel tempo per la persona con malattia di Parkinson.
La complessità legata alla salute della persona con Parkinson necessita infatti di un approccio multidisciplinare del piano di cura, attraverso percorsi integrati, condivisi tra i diversi operatori coinvolti. Il principio di “autonomia” del paziente, sancito nel Piano Nazionale Cronicità, diventa concreto laddove il paziente e il proprio care-giver hanno l’effettiva possibilità di “prendere in mano” la cura. Ottimizzare la qualità della vita della persona con malattia di Parkinson, comprendendo l’impatto multidimensionale della malattia è uno dei principali obiettivi cui dare attuazione. Oggi, ancora troppo spesso, ci si limita alla cura farmacologica per la malattia di Parkinson tralasciando aspetti necessari per la completezza del piano di cura quali alimentazione ed attività fisica, ritenuti ormai fondamentali dalla letteratura medica, anche nell’ottica di prevenzione dei principali fattori di rischio della patologia. Per tali ragioni, un gruppo di lavoro multiprofessionale e multidisciplinare che comprenda figure cardine dell’assistenza diventa fondamentale nel piano di cura. In primis, il neurologo, a seguire il nutrizionista/dietista che garantisca informazioni sullo stato nutrizionale del paziente, sul grado di adesione all’eventuale piano dietetico e il tecnico della riabilitazione per la malattia di Parkinson che favorisca il raggiungimento giornaliero degli obiettivi terapeutici per il mantenimento del migliore stato funzionale del paziente, per favorirne l’autonomia e il massimo livello di partecipazione sociale ovvero per ritardare l’insorgenza della disabilità.
Il progetto di Parkinson Italia prevede la promozione di un percorso formativo attraverso la realizzazione di dieci convegni regionali sui territori delle associazioni confederate. Considerati i divieti di assembramenti post Covid19 ancora in corso, Parkinson Italia ha deciso di dare il via al progetto in modalità on-line, in attesa di poter garantire i prossimi convegni in presenza.
Venerdì 10 luglio, alle ore 17.00, partirà il primo convegno “Modello di Cura Integrativa” sulla piattaforma "zoom". Il convegno, libero e gratuito, vedrà la partecipazione di Alberto Albanese, Neurologo, responsabile Unità pperativa neurologia 1 presso l’Ospedale Humanitas di Milano; Giulio Riboldazzi, neurologo, Responsabile dell'Unità semplice di riabilitazione Parkinson della Fondazione Gaetano e Piera Borghi di Brebbia; Maria Paola Zampella, biologa nutrizionista, specialista in Scienze dell’alimentazione; Sabrina Cordini, fisioterapista ed esperta in riabilitazione per la malattia di Parkinson presso la Fondazione Gaetano e Piera Borghi di Brebbia. Il convegno sarà aperto da Giulia Quaglini, vicepresidente di Parkinson Italia e presidente dell’associazione ASPI di Cassano Magnago. I lavori saranno moderati da Linda Lombi, docente in sociologia della salute e ricercatrice presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.