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Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio opinioni

30 Marzo 2010

Disabili migranti, gli invisibili

di Franco Bomprezzi

Tratto da "Francamente", rubrica della testata "Vita - La voce del No profit"

Migranti con disabilità? Già, certo, perché no. Invisibili, non risultano, non censiti, non rappresentati, non difesi nei loro diritti essenziali. Eppure parte integrante della
nostra realtà sociale, se è vero che un bambino disabile su tre, come risulta dai pochi dati
a disposizione, è figlio di migranti. Ci voleva la Ledha - Lega per la difesa dei diritti delle
persone con disabilità, per fare un primo punto della situazione, alla luce della Convenzione Onu, in un seminario a Milano.
Obiettivo: mettere in rete gli addetti ai lavori, le associazioni, gli operatori, affinché
non si trovino del tutto impreparati di fronte a un fenomeno complesso e dirompente, perché molto spesso, come hanno testimoniato i relatori, la disabilità di un bambino, di un ragazzo, o di un adulto migrante ci interroga a tutto campo, implica risposte non solo di tipo sanitario, ma anche abitativo, di cittadinanza, di relazioni umane, di lingua, di cultura, di abitudini, di bisogno economico. Ma questa realtà dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti, se è vero che in Italia ci sono quasi 800mila minori migranti, e il 5% di questa cifra fa 40mila. E come ben sappiamo la percentuale di disabilità sulla popolazione mondiale è quella lì.
Dove sono? Chi se ne occupa? Come vivono il momento della diagnosi, della burocrazia,
dell'accesso ai servizi scolastici? Tutto è più difficile, mancano o non sono specificamente
preparati i mediatori culturali. La rete, l'interazione fra mondo della disabilità e
mondo della migrazione, è ancora fragile, con pochi legami stabili. È curioso come occuparsi
di storie di persone disabili immigrate rimetta in discussione da capo tutte le certezze,
tutte le acquisizioni in tema di diritti e di servizi, che ormai risalgono, per gli italiani, ad almeno vent'anni fa. La migrazione, dunque, è un'ottima risorsa per rinverdire i diritti, per
oliare la macchina dei servizi, per rimettersi in discussione, anche come cittadini.

 

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