Manovra finanziaria "Scopriamo i falsi invalidi"
Il Presidente dell' Associazione L'abilità onlus - Strategie familiari nella disabilità della prima infanzia commenta la notizia sulla manovra finanziaria
Ho sempre creduto che la voce delle associazioni dovesse essere il dialogo, l'elaborazione dell'angoscia e della rabbia che ognuno vede ogni giorno nelle persone che incontra.
Ho sempre creduto che il dovere di una associazione di genitori fosse quella di contenere, di ammorbidire, di mediare la disperazione dei genitori.
Ma dopo le notizie di questi giorni sulla manovra finanziaria, dopo la notizia che la leva del contenimento della spesa pubblica deve passare ancora una volta da un vecchio slogan della politica, intriso di pregiudizio come quello di "scoprire i falsi invalidi", mi chiedo se dobbiamo tacere e continuare a mediare.
La voce delle associazioni si è fatta sentire in questi giorni, ma forse è ancora troppo poco. L'insulto che viene ai cittadini più deboli è sotto gli occhi di tutti.
I falsi invalidi sono come gli evasori, come chi costruisce le case abusive, come chi prende tangenti o vive e si arricchisce con la corruzione, come chi spaccia o chiede il pizzo?
Siamo tutti d'accordo.
Ma il problema dei falsi invalidi è un problema di controlli, che ha a che fare con la capacità dello Stato di punire le trasgressioni e di vigilare attraverso gli organi competenti.
È un problema che riguarda la giustizia come potere dello Stato e la giustizia sociale come fondamento della Costituzione e come base per la convivenza sociale.
Per noi che viviamo accanto ai "veri invalidi" è mostruoso pensare che ci sia chi si finge cieco o in carrozzina.
Ma è altrettanto mostruoso vivere in un paese che abbassa continuamente la soglia dei diritti sociali delle persone, che firma la Convenzione dei diritti delle persone con disabilità e poi le caccia dalla scuola, dal mondo del lavoro, dal diritto all'inclusione.
La Convenzione Onu ci ha insegnato che la disabilità non è una faccenda personale, è una questione di contesto, che le buone politiche sociali, scolastiche e sanitarie riducono la disabilità e fanno crescer e un Paese, e non solo economicamente.
La finanziaria contro i falsi invalidi? Ma quando il governo si occuperà dei "veri invalidi"? E che cosa si è fatto per i più deboli di tutti, per i bambini con disabilità, quelli che nascono con una patologia e che di falso hanno solo un mondo attorno a sé che finge di accoglierli, per poi lasciarli nell'ipocrisia dei corridoi della "scuola di tutti" e nella disperazione - quella vera, che tocchiamo con mano - dei genitori?
Ma consoliamoci con i nostri cugini francesi. "In passato, in Francia, i genitori dei bambini handicappati in possesso di un certificato di invalidità avevano diritto a un bollo di circolazione. Dal 1991, data di abolizione del bollo, avere figli handicappati non è più tanto conveniente". Parola di Jean-Louis Fournier, caso letterario in Francia con il suo "Dove andiamo, papà?" (Rizzoli 2009).
Laura Borghetto, Presidente Associazione L'abilità onlus - Strategie familiari nella disabilità della prima infanzia