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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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12 Luglio 2010

Niente di ciò che umano mi è indifferente

di Maria Assunta Cobelli

Sono le celebri parole del commediografo latino Terenzio, dalle quali prende spunto una delle tante persone con disabilità partite per andare a manifestare a Roma contro la Manovra Finanziaria. Tratto da Superando.it

Sono le celebri parole del commediografo latino Terenzio, dalle quali prende spunto una delle tante persone con disabilità partite il 7 luglio dalla propria città, per andare a manifestare a Roma contro la Manovra Finanziaria e le parti di essa riguardanti la disabilità. Ma «vivendo la piazza con le sue voci, i suoi colori, la sua fantasia, le sue storie, la sua rabbia composta - scrive Maria Assunta Cobelli - ho avuto la sensazione di essere circondata da persone impegnate a difendere qualcosa di più grande del proprio beneficio economico; uomini e donne che non hanno guardato dall'altra parte, facendo proprie, forse senza conoscerle, le parole di uno scrittore vissuto agli albori della nostra civiltà»

Dal momento in cui mi è stato chiesto di parlare delle ragioni che mi hanno spinto ad affrontare un viaggio di oltre mille chilometri, tra andata e ritorno, in poco più di ventiquattr'ore, le prime parole che mi si sono affacciate alla mente sono state quelle del commediografo latino Publio Terenzio Afro, vissuto nel secondo secolo avanti Cristo: Homo sum, humani nihil a me alienum puto ("Sono un essere umano, niente di ciò che è umano mi è indifferente"), che, a dir la verità, pensavo sepolte sotto quintali di ricordi.

Ho realizzato che - in un epoca in cui dilaga l'individualismo selvaggio - si rende necessario pensare, agire, comportarsi in modo diverso e chi può riuscirci meglio di noi che siamo "diversi" o che abbiamo a che fare quotidianamente con la diversità?
Allora sono scesa in piazza, pur non avendo un'indennità di accompagnamento da difendere, perché agli ipovendenti non spetta. Sono scesa in piazza per i miei amici che non hanno potuto, costretti a casa da condizioni fisiche ed economiche precarie. Protestare costa, sia in termini di stress fisico che in termini economici. Fortunatamente posso ancora contare su un paio di gambe buone, su polmoni capaci di dar fiato a una voce squillante e su uno stipendio sufficiente a sostenere la trasferta... a quel che manca degli occhi ha provveduto mia sorella.
Mi preme sottolineare questa presenza perché personalmente - ma ritengo sia valido anche per altri - il coraggio e la forza di manifestare pubblicamente accanto al mio handicap si sono manifestati solo dopo avere affrontato svariati conflitti personali e familiari.

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