Scuola, che ne è della trasparenza?
Il Miur e l'Usr Lombardia pubblicano i dati relativi agli iscritti nelle scuole. Ma non mancano inconguenze e omissioni.
Le associazioni di persone con disabilità apprezzano la pubblicazione sul sito del Ministero dell'Istruzione del focus "Sedi, alunni, classi e dotazioni del personale docente della scuola statale A.S. 2013/2014", ma lo sforzo di trasparenza ministeriale presenta ancora omissioni e incongruenze.
Tra le omissioni citiamo il dato delle scuole paritarie: il documento ministeriale per le scuole paritarie porta solo i dati in appendice, relativi al passato anno scolastico, in cui ancora una volta non compaiono gli studenti con disabilità. Grave "dimenticanza" che, come Ledha, abbiamo più volte messo in luce, in presenza di contributi statali e regionali che reclamano, a prescindere dalla loro entità, maggiore trasparenza. Ne sanno qualcosa le famiglie che si sono viste rifiutare le iscrizioni dei propri figli con disabilità dalle segreterie delle scuole "perché lo stato non paga l'insegnante di sostegno" oppure richiedere consistenti compartecipazioni economiche per contribuire alla spesa.
Tra le incongruenze spicca il dato relativo ai posti di sostegno: 101.391 (solo 90 in più rispetto al precedente anno scolastico) a fronte di 207.244 alunni con disabilità iscritti. Con un incremento di 4.930 unità rispetto all'anno scolastico 2012-13 (+ 2,4%). Un aumento maggiore rispetto a quello che si era registrato tra il 2011-2012 e il 2012-2013 (+1,8%). Vero è che in calce alla tabella 9 del focus del Servizio Statistico del Ministero sta scritto che il valore "previsionale" definitivo, al termine quindi dell'assegnazione delle deroghe, dovrebbe ammontare a 103mila , per confermare a 2 il rapporto medio nazionale alunni con disabilità/posti di sostegno.
I dati del MIUR però divergono da quelli forniti da alcuni Uffici Scolastici Regionali, Lombardia compresa, risalenti anch'essi ai primi di settembre, alle soglie del nuovo anno scolastico. Nel documento "La scuola in Lombardia", riportato sul sito dell'Usr tra i materiali in allegato alla Conferenza del Direttore generale Francesco De Sanctis per l'avvio del nuovo anno scolastico, i dati dei posti di sostegno sono differenti da quelli forniti dal Ministero, decisamente sottostimati.
L'Usr Lombardia riporta infatti il dato di 1.172.333 studenti frequentanti la scuola statale lombarda, di cui 32.888 studenti con disabilità (il 2,8% del totale), di poco differente dai numeri forniti dal MIUR, che riporta un totale di 1.172.471 allievi , di cui 32.885 con disabilità. Il Ministero invece riferisce per la Lombardia 13.129 posti di sostegno, a fronte di 15.355 dichiarati dall'Ufficio Scolastico Regionale. Non è differenza di poco conto, che confermerebbe, con un rapporto alunni disabili/ posti di sostegno di 2,14, l'inversione di tendenza, avviata lo scorso anno in Lombardia. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a una progressiva riduzione del rapporto che, nella nostra regione negli anni precedenti, era stato sempre marcatamente al di sopra della media nazionale di due a uno (2,31 nel 2009-10, 2,33 nel 2010-11, 2,45 nel 2011-12, 2,29 nel 2012-13).
Trasparenza mancata
Nel 2012, con l'ulteriore informatizzazione del sistema di trasmissione dati e con la valorizzazione dell'Anagrafe nazionale degli studenti per l'aggiornamento del Sistema informativo dell'istruzione (Sidi) era stato promesso alle associazioni che, a partire dall'anno scolastico 2013-2014, tutti i dati relativi all'integrazione sarebbero stati accessibili online ad anno scolastico non inoltrato. Un'iniziativa accolta con favore dall'Osservatorio Scolastico Ministeriale.
Il 15 maggio del 2012 era stata anche organizzata dall'USR Lombardia la "Giornata della trasparenza", in cui si promuoveva "l'accessibilità totale alle informazioni attraverso il coinvolgimento dei singoli portatori di interesse" e si parlava giustamente di "trasparenza", come facile reperibilità delle risorse informative relative alle Istituzioni Pubbliche e come leggibilità per tutti, con piena accessibilità dei documenti e semplificazione del linguaggio amministrativo .
Che ne è nel 2013 di queste promesse? I dati, soprattutto a livello locale, sono accessibili in tempi ragionevoli e non ad anno scolastico inoltrato solo agli addetti ai lavori forniti di password (vedi ad esempio il "Progetto Quadis") e solo su richiesta dei rappresentanti delle associazioni nei Gruppi di lavoro. Inoltre vengono forniti con il contagocce dagli Uffici provinciali e regionali.
Come Fish e Ledha abbiamo richiesto più volte, a livello nazionale e nei Gruppi di lavoro interistituzionali provinciali e regionali, di sapere il numero di alunni con disabilità grave ma solo a fatica riusciamo a reperire dati sulle deroghe dagli Uffici Provinciali, con distinzioni tra diversi e oscuri indici di complessità e gravità. Abbiamo chiesto una rilevazione sul numero di alunni disabili per classe e sulla numerosità delle classi in cui sono inseriti gli alunni con disabilità, senza peraltro ottenere risposte significative in valori assoluti, né a livello nazionale, né a livello regionale o provinciale. Abbiamo richiesto un censimento sull'attivazione dei GLHI nelle scuole, strumento di vera "democrazia" dell'integrazione, ma ci sono stati forniti solo risultati parziali o valori percentuali.
Insegnanti di sostegno, nomine da concludere
Altro aspetto problematico, ad anno scolastico ormai avviato, il fatto che non sono ancora state completate le nomine degli insegnanti di sostegno da parte delle istituzioni scolastiche. Inoltre i candidati alle supplenze bisticciano per le graduatorie di istituto. Il ricorso al precariato e ai docenti non forniti di titolo ed esperienza per "coprire", per lo più con assegnazioni insufficienti, il fabbisogno degli alunni con segnalazione di gravità (in crescita numerica costante) condanna alla discontinuità educativo-didattica proprio gli alunni con maggiori criticità ed esigenze.
Gli enti locali, in presenza di un incremento generalizzato di alunni con disabilità, non riescono a far fronte alle necessità di assistenza educativa e in Lombardia neppure la tregua "armata" nel conflitto tra Province e Comuni sull'attribuzione delle competenze in merito all'assistenza specialistica alle scuole superiori , a seguito di inequivocabili sentenze del TAR e del Consiglio di Stato, fa sperare in una pacificazione definitiva, che la Regione non vuole garantire per legge e benedice solo con elargizioni di denaro una tantum, "straordinarie e urgenti"(v. Protocollo Intesa R.L - Unione Province Lombarde del 24/9/2013).
Le famiglie in questi giorni percepiscono nella loro esistenza i pesanti effetti prodotti non solo dai tagli alle risorse dovuti alla crisi economico-finanziaria, ma da una mancata programmazione e da un inefficiente e spesso assente coordinamento tra quanti (Stato, Regioni, Enti Locali) sono tenuti per legge ad erogare i supporti economici ed organizzativi necessari per soddisfare (in termini di quantità e qualità di risorse) le effettive esigenze degli alunni con disabilità e garantire loro il diritto allo studio e al successo formativo, nei modi e nei tempi assicurati a tutti gli altri alunni.
Donatella Morra - Referente Ledha Scuola