In tribunale non andiamo volentieri
Siamo convinti che sedersi attorno a un tavolo, piuttosto che ritrovarsi nelle aule di giustizia, sia la scelta migliore per tutti. Istituzioni, cittadini e associazioni.
La tutela dei diritti delle persone con disabilità rappresenta l'obiettivo principale delle attività e dell'impegno quotidiano di LEDHA. Tuttavia, questo non significa che i legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi trascorrano buona parte delle loro giornate nelle aule dei tribunali. Né che a noi piaccia dover ricorrere alle sentenze dei giudici per affermare i diritti di cui sono portatori le persone con disabilità. Lo facciamo quando è necessario e solo dopo aver messo in campo ogni possibile strumento di mediazione alla ricerca di un compromesso
La vicenda del Comune di Vimodrone rappresenta solo l'ultimo episodio di una lunga serie.
In molti Comuni lombardi, infatti, sono stati varati regolamenti di compartecipazione alla spesa che discriminano le persone con disabilità. Regolamenti in cui l'applicazione del nuovo Isee ha assunto spesso caratteri discriminatori, ai danni delle persone con disabilità
Quando in un territorio si attivano dinamiche di questo tipo, le associazioni delle persone con disabilità locali intervengono, segnalando all'ente locale le criticità dei provvedimenti in oggetto. Spesso con il supporto legale di LEDHA e dei legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi.
Talvolta questo intervento permette di arrivare a una mediazione, di trovare un punto di equilibrio tra le richieste dell'Ente Locale (che deve far quadrare i conti) con i diritti delle persone con disabilità.
Più spesso, invece, l'Ente locale decide di procedere per la propria strada. Che si conclude nelle aule di tribunale, di fronte a un giudice che afferma solennemente il carattere discriminatorio della norma incriminata. Un iter lungo e macchinoso, costoso per le amministrazioni locali, in cui i cittadini con disabilità sono costretti a restare per mesi in una situazione di incertezza. Un percorso che spesso costringe persone con disabilità e i loro familiari a citare in giudizio i propri amministratori che invece dovrebbero essere i primi difensori dei loro diritti; una scelta dolorosa e faticosa che dobbiamo considerare come una ulteriore ingiustizia ai danni delle persone con disabilità.
Sulla questione specifica dell'Isee e della compartecipazione alla spesa, LEDHA, ormai da oltre dieci anni, ha lanciato varie edizioni della campagna “Vogliamo pagare il giusto!”. Ad esempio, inviando a tutti i sindaci lombardi una lettera in cui si evidenziavano i nodi critici e potenzialmente discriminatori del nuovo Isee. Una campagna che LEDHA rilancerà anche quest'anno. Inoltre, LEDHA ha avviato un'attività di mediazione con Regione Lombardia e Anci per trovare forme di intesa e di mediazione su questo tema.
Siamo convinti che sedersi attorno a un tavolo, piuttosto che ritrovarsi nelle aule di giustizia, sia la scelta migliore per tutti. Istituzioni, cittadini e associazioni.
Ilaria Sesana